Pelicans, Zion Williamson: "Il debutto che sognavo, sconfitta a parte"
Alla fine, il giorno tanto atteso del debutto nella Lega di Zion Williamson è finalmente arrivato. Stanotte, al cospetto dei San Antonio Spurs di coach Popovich, il #1 del Draft 2019 ha calcato per la prima volta un parquet NBA in regular season, nel match giocato allo Smoothie King Center di New Orleans e che ha visto i suoi Pelicans sconfitti dai texani per 121-117.
Zion, dopo essersi ambientato nei primi tre quarti, è poi esondato nel quarto conclusivo. In circa 3′ (da 8’52” dal termine a 5’44”) il prodotto di Duke ha realizzato 17 punti in fila con un 4/4 da tre punti, guidando i suoi ad una rimonta poi vanificata nel finale. In totale, Williamson ha messo a referto 22 punti, 7 rimbalzi e 3 assist, tirando con il 72.7% dal campo (8/11), con il 100% da tre (appunto 4/4) e con il 50% ai liberi (2/4), il tutto in appena 18′ d’impiego.
“Era tutto quel che desideravo al debutto, ad eccezione della sconfitta” – ha commentato a caldo Williamson – “L’energia che il pubblico, la città hanno portato è stata incredibile e li ringrazio per tutto questo. È stato un sogno debuttare in NBA, ma alla fine volevo vincere. Gli ultimi minuti in pachina? E’ stata dura da accettare, anche perché a 19 anni non pensi alla longevità, ma a vincere le partite“.
A tal proposito, ecco il commento di coach Gentry: “Nel finale Zion non poteva tornare sul parquet, lo staff medico ha detto no. Da un lato è giusto così, poiché con lui, dopo i problemi avuti, dobbiamo fare ragionamenti sul lungo termine. Dall’altro, però, non l’avrei tolto dal campo, anche vista la situazione della partita. Quando giochi ad un livello come quello di Zion è dura tornare in panchina. Ripeto, io non l’avrei tolto, ma mi è stato detto di fare così“.
Sulla prestazione del suo talentuoso rookie: “Quanto visto stasera è solo un piccolo assaggio di quello che Zion può fare. Ha un potenziale enorme e sono felice di averlo visto finalmente giocare. Il livello che può raggiungere è davvero molto alto e, secondo me, ce la può fare. Prima del match gli ho detto di essere aggressivo in campo e di godersi il momento, senza preoccuparsi di altro“.
Entusiasta Jrue Holiday: “Dopo la prima tripla che ha realizzato ho pensato ‘Ok, figo’. Poi è arrivata la seconda e allora mi sono detto ‘Ok ragazzo, stai facendo pratica’. Alla terza, infilata da così lontano, tutto è esploso con un’energia incredibile. Ma siete davvero sorpresi di tutto ciò? Lo abbiamo visto fare queste cose sin dall’high school“.
Ha detto la sua anche coach Gregg Popovich: “Sono contento che sia tornato. È dotato di un talento spettacolare ed è un ragazzo eccezionale. Tutto il mondo ha bisogno di vederlo. Il suo recupero è un bene per i Pelicans, certo, ma lo è soprattutto per la pallacanestro in generale. Poi, ripeto, è fenomenale sia come giocatore che come persona“.