Pelicans, Anthony Davis ha chiesto la cessione via trade
I fan dei Pelicans hanno avuto quest’oggi un risveglio davvero brusco. Come riportato da Adrian Wojnarowski poco fa, infatti, il manager di Anthony Davis, Rich Paul, ha depositato al front office di New Orleans la volontà del suo assistito di non rinnovare il contratto e di chiedere la cessione.
“Anthony vuole essere ceduto via trade ad una squadra che gli consenta di avere consistenti chance di vincere e competere per il titolo” – ha spiegato Paul ad ESPN – “Ha voluto essere onesto e chiaro sulle sue intenzioni e per questo motivo ha deciso di informarli adesso. È nei migliori interessi per il futuro sia di Anthony che dell’organizzazione“.
Una vera e propria bomba, ad una decina di giorni dalla trade deadline (7 Febbraio, alle 15 ora USA), che scatenerà un vero terremoto nella Lega, con effetti sia nell’immediato che nel futuro a medio termine. Davis può firmare un max contract di cinque anni da 240 milioni di dollari questa estate, mentre diventerà free agent nel 2020; nei giorni scorsi, i Pelicans avevano fatto sapere di non avere intenzione di imbastire trade per Davis prima della trade deadline.
E adesso? Calcolando che Rich Paul è agente anche di LeBron James, il quale più volte di recente si è speso in vari endorsement per The Unibrow, i più danno i Los Angeles Lakers come favoriti nella corsa al #23 dei Pelicans. Il però riguarda chi inserire in una eventuale trade, dato che i Pelicans a tutto penseranno tranne che a svendere il loro asset migliore. Ecco quindi che Magic Johnson dovrebbe essere costretto a cedere gran parte dei suoi giovani talentuosi (Kuzma, Ball, Ingram e Hart), oltre a delle interessanti scelte al Draft, sconfessando quindi il progetto e rivoluzionando in modo molto pesante il roster.
Più indietro i Boston Celtics, a causa della Rose Rule. La squadra di coach Stevens, infatti, non può, in ipotesi, affiancare al contratto di Kyrie Irving quello di Davis fino al 1° Luglio. A partire da quella data, l’ex Cavs diventerà free agent, dando la possibilità di una eventuale firma di AD, ammesso e non concesso che l’accordo potrebbe anche arrivare prima, ma reso effettivo da quella data. In generale, comunque, c’è da scommettere che quasi tutte le franchigie, soprattutto in odore di Playoff o con ambizioni da contender, proveranno a sondare il terreno.