One of those nights: le ultime cartoline dal 2015
L’ultima notte Nba dell’anno solare 2015 è stata foriera di grandi prestazioni individuali che hanno esaltato anche il collettivo, con le squadre che si sono giovate delle cifre dei propri uomini di punta e , talvolta, anche di qualche comprimario.
Termine che, in ogni caso, non si addice certo a Draymond Green (ennesima tripla doppia stagionale a quota 10, 11 rimbalzi e 16 assist con appena 2 palle perse) e a Klay Thompson (38 con 16/27 dal campo e 6/11 da tre) che hanno aiutato i Golden State Warriors a non avvertire troppo l’assenza di Stephen Curry contro gli Houston Rockets, cui non sono bastati i 30 di Harden (8/19 e 5/10) e la doppia doppia (21 e 13 rimbalzi) di Dwight Howard. Da segnalare, nella serata del Toyota Center, il notevole apporto offensivo di Iguodala (20), Livingston (13), Clark (12) e un Bogut per la prima volta vicino alla doppia cifra per punti segnati (9 con 11 rimbalzi): segno che, in contumacia del 30, tutti si sono sentiti offensivamente più responsabilizzati.
Se Golden State chiama, Oklahoma City risponde. Ovviamente con la voce tonante di un Russel Westbrook da 36 punti (12/19 al tiro), 12 assist e 5 rimbalzi contro i malcapitati Phoenix Suns, che vanificano i 29 di TJ Warren e i 22 di PJ Tucker. In questo modo è passata quasi sotto silenzio la serata di Kevin Durant caratterizzata da 23 punti ma da un poco onorevole 9/21.
Divertimento anche a Salt Lake City, dove i Blazers escono sconfitti dalla Vivint Smart Home Arena nonostante i 32 (più 7 rimbalzi e 6 assist) di McCollum, mai come questa volta nelle vesti di go to guy per l’assenza di Lillard. I vittoriosi Jazz ringraziano, quindi, la doppia doppia di Haiward (23 e 10 rimbalzi) e i 27 (12/19) in 29 minuti di Burke.
A Minnesota ennesima sconfitta interna dei T-Wolves, con la corsarata dei Pistons griffata dall’ennesima doppia doppia imperiale di Drummond (23 e 18) cui, però, fa da contraltare l’orrido 1/7 ai liberi. Lo stesso tallone d’Achille di DeAndre Jordan che, comunque, contribuisce con l’11+20 alla vittoria dei Clippers a New Orleans contro i Pelicans (doppia doppia di Davis a quota 14 e 15). Nel caso di specie, però, sugli scudi ci finiscono JJ Redick (26 punti con 9/15 al tiro) e, soprattutto, CP3 che tirerà anche 3/18 ma aggiunge 12 assist e firma il long-two che lancia il parziale decisivo che porta alla W angelena.
Chiudiamo con i Bucks che espugnano Indianapolis mandando 6 uomini in doppia cifra, con il do di petto di Middleton (33 con 12/18) e i 23 di Monroe (che cattura, però, appena 3 rimbalzi in 30 minuti: pochini per un centro di ruolo). Ai Pacers non è bastata l’ennesima grande prestazione di un Paul George da 31 punti (8/18 e 5/9), 6 rimbalzi e 5 assist.