OKLAHOMA CITY THUNDER - Quale futuro per la panchina? E Durant va verso la Free Agency
“I cambiamenti nell’organizzazione a volte sono necessari. Così come la continuità è richiesta per raggiungere successi, il cambiamento e la transizione sono necessari per il progresso e l’evoluzione. E così noi prendiamo atto del cambiamento e puntiamo verso il prossimo passo per lo sviluppo della nostra organizzazione”.
Queste le parole di Sam Presti, GM dei Thunder, nel commentare il licenziamento di Scott Brooks, allontanato dalla panchina di OKC dopo 7 anni di amore.
Parole al miele, ma che nascondono tutti i pericoli possibili per i Thunder, vista la situazione in cui naviga la franchigia.
Da squadra di “Giovani talenti dal futuro sicuro” si è passati a squadra di “Giovani ancora così lontani dall’anello”.
Anche in questa stagione, con il mancato arrivo nei Playoff, i Thunder hanno fatto diversi passi indietro rispetto a qualche anno fa, quando in post-season erano protagonisti.
Passi indietro che, con la prospettiva di un Durant in Free Agency nel 2016, spaventano la dirigenza di OKC.
Il punto focale per il futuro sarà dunque la scelta del prossimo allenatore.
I nomi sono tanti, tutti di una certa rilevanza: a partire dal ‘nostro’ Ettore Messina, attualmente secondo agli Spurs e sulla bocca di molti media ad Oklahoma City. L’ex allenatore del CSKA è sempre stato visto in America come il possibile primo europeo alla guida di una panchina NBA, e i Thunder potrebbero sperare che ripeta ad OKC quello che Budenholzer ha fatto ad Atlanta dopo essere passato dal maestro Popovich.
Non solo Messina, però; perché nella lista di Presti ci sarebbero anche Tom Thibodeau, attuale coach dei Bulls, Mark Jackson, l’ex reverendo di GS fatto fuori per lasciare il posto a Kerr la scorsa estate, e addirittura Kevin Ollie, tra i più stimati allenatori in NCAA, campione nel 2013 con Connecticut, e simpatico soprattutto a Kevin Durant.