Nets, coach Nash: "Insostenibile l'attuale minutaggio di Durant". Firmati intanto Ennis e Harrison
I Brooklyn Nets comandano la Eastern Conference con 21 vinte ed 8 perse (miglior record della Lega dopo Golden State Warriors e Phoenix Suns (23-5 per entrambe)), vantano 2.5 partite di margine sui Milwaukee Bucks e, nella notte al Barclays Center, hanno superato 105-114 i Philadelphia 76ers, portando a casa il 4° successo di fila. Eppure, non tutto è oro quello che luccica, anzi.
L’emergenza totale in cui versa il roster della Grande Mela ha costretto coach Steve Nash ad avere a disposizione appena nove giocatori contro i Sixers (a loro volta falcidiati, con appena otto disponibili). Oltre al ben noto caso di Kyrie Irving, legato alla volontà del giocatore di non vaccinarsi, e all’infortunio ad una caviglia che sta tenendo fermo ai box Joe Harris, la bellezza di sette giocatori sono finiti nelle maglie del Protocollo di Salute e Sicurezza della NBA: su tutti James Harden, LaMarcus Aldridge e Paul Millsap, ma anche Jevon Carter, Bruce Brown, DeAndre’ Bembry e James Johnson.
Situazione che, forzatamente, spinge coach Nash ad un minutaggio massivo per i superstiti, Kevin Durant (34+11 reb e 8 ast in 39 minuti) in particolare. A margine del successo con Phila, l’head coach canadese ha espresso tutta la sua preoccupazione: “Si tratta di un argomento molto delicato e non so ancora per quanto tempo potremo continuare a dover fare affidamento su di lui in questo modo, non penso sia giusto. Lui si diverte, ne sono consapevole; gli piace giocare in questo modo, provare a trascinare con sé i compagni e ad accollarsi tutte le responsabilità di squadra; ma un minutaggio del genere non è né sostenibile né salutare per lui. Abbiamo tante considerazioni da dover fare, dovendo anche trovare il modo di concedergli un po’ di pausa“.
Così risponde Durant: “Sto soltanto provando a fare quanto mi viene richiesto. Tutto quello che voglio è essere lì in campo, giocare e vincere. Qualunque cosa io possa fare per raggiungere questi tre obiettivi, io la farò“. Tornando a Nash, il coach parla della difficile situazione del roster: “L’aspetto positivo è che siamo sopra una soglia che possiamo definire ‘accettabile’. D’altra parte, però, siamo appena sopra quella soglia. La domanda è: che tributo devono pagare i giocatori? È meglio essere sopra quella soglia, aspettando però di avere un roster sano, oppure trovarsi nella stessa situazione e continuare a giocare, ma con rotazioni scarse e con giocatori sempre più stanchi? O ancora, ci saranno giocatori che torneranno a disposizione senza essersi potuti allenare? Ripeto, è una situazione complicata da gestire“.
Nel frattempo, comunque, i Nets non stanno con le mani in mano e annunciano due aggiunte al roster. Innanzitutto James Ennis III, 31enne da Ventura, California, nella passata stagione agli Orlando Magic. La scelta #50 al Draft 2013 è stata firmata tramite l’hardship exception, la quale consente ad una franchigia di ingaggiare un giocatore oltre il limite di 15, quando 4 o più giocatori sono contemporaneamente out per motivi di salute o infortuni per un periodo minimo di due settimane.
Quindi, stavolta con un contratto di 10 giorni, i Nets hanno firmato Shaquille Harrison, classe 1993, nel 2020/21 tra Utah Jazz e Denver Nuggets, con esperienze precedenti ai Phoenix Suns e ai Chicago Bulls.