Nets, Durant sulla sua espulsione: "Volevo solo superare il blocco, ma è servita ad accendere la squadra"
Nella notte NBA i Brooklyn Nets si sono imposti nettamente sui Detroit Pistons davanti ai propri tifosi per 91-117 trascinati da James Harden (18 punti +12 assist + 10 rimbalzi), che ha così raggiunto Larry Bird al settimo posto in classifica per numero di triple doppie segnate in carriera (59). Molto buona anche la prestazione di Kevin Durant (23 punti), che è stato protagonista però dell’episodio più discusso della serata, facendosi espellere sul finire del terzo quarto per una spinta ai danni del lungo avversario Kelly Olynyk.
Intervistato nel post partita, KD si è detto non convinto della scelta arbitrale: “Ho provato a rompere un blocco, dalle immagini sembra che abbia allargato il gomito ma volevo solo superare l’avversario. È andata così.”
Subito dopo l’espulsione, i Nets, già in netto vantaggio sul +17, hanno piazzato l’allungo decisivo con un parziale di 11-0 grazie a Harden che ha distribuito 5 assist consecutivi: “Voglio prendermi il merito anch’io per quel parziale, la mia espulsione ha acceso la squadra e i tifosi” – ha detto Durant a riguardo, senza però togliere i meriti al compagno di squadra – “James è un controllore del gioco, sa leggere molto bene le diverse situazioni, non sono sorpreso che sia riuscito ad ispirare quel parziale così rapidamente”.
Il 2 volte campione NBA si era già reso protagonista di un altro episodio di nervosismo pochi giorni fa scagliando la palla in tribuna nel match contro gli Indiana Pacers: in quel caso gli arbitri optarono per un fallo tecnico, prima che l’NBA ammettesse il loro errore (secondo regolamento doveva essere un’espulsione diretta) infliggendo al giocatore una multa da 25.000 dollari.