NBA24 PREVIEW - Houston Rockets: Con un Ariza aggiunto ad Harden e Howard sognare non è più proibito
COME L’ABBIAMO LASCIATA – Se si potesse dare un voto alla stagione dei Rockets dello scorso anno sarebbe sicuramente un 5, ovvero la media del 7 scaturito da un’ottima regular season e il 3 pieno dei playoff. Se all’inizio era plausibile un minimo d’incertezza che passava dalle prestazioni di un Howard appena trasferitosi dai Lakers, prima dei playoff era obbligatorio pensare in grande. I risultati però sono stati completamente opposti ai pronostici e la brutta sconfitta con dei seppur ottimi Trail Blazers non può che rimandare a giudizio i Razzi di Houston.
IL MERCATO ESTIVO – Il processo evolutivo che porterà ad essere Houston una delle franchigie dominanti è cominciato due anni fa con l’arrivo di Harden da quel di OKC, è passato dal trasferimento di Howard e non poteva che continuare con la rivoluzione di quest’anno. Via Parsons, destinazione Dallas, e Jeremy Lin (ai Lakers), per favorire l’allungamento della panchina grazie agli innesti di Jeff Adrien e Alonzo Gee. Finisce qui il mercato di Houston? Assolutamente no. L’acquisto più importante dei Rockets non può che essere Trevor Ariza che, dopo l’eccezionale stagione appena finita a Washington, arriva in Texas per completare un terzetto da brividi. L’ala piccola, dopo aver spaventato i Pacers di George, abbandona Wall e Beal per prender parte ad un più ambizioso progetto, colmando un posto che forse Parsons non aveva mai fatto suo.
L’UOMO FRANCHIGIA – Nonostante gli stipendi pagati da Leslie Alexander diano ad intendere che la squadra si poggi sulle larghe spalle di Dwight Howard, la vera anima dei biancorossi è a tutti gli effetti James Harden. “Il Barba” magari non sarà la guardia tiratrice stilisticamente migliore della lega, ma partita dopo partita dimostra di avere lo spirito del condottiero, quel carattere innato che lo lega con doppio nodo ai compagni di squadra, pronto a trascinarli nei momenti di difficoltà, come dimostra il mondiale appena vinto da capitano. Se a questo si aggiunge l’inumana concentrazione che ha mostrato nei momenti decisivi, ecco che entra a pieno diritto nell’Olimpo dell’odierna Nba.
A COSA PUNTARE – Il nuovo quintetto ha davvero tanta qualità e la stagione che sta per partire non può che avere le premesse giuste. La conferma di Beverley in cabina di regia e la solidità del giovane Terrence Jones si vanno ad aggiungere a quelli che si possono definire tranquillamente i “big three” dei Rockets. Storicamente avere tre giocatori di così eccelsa qualità ha spesso portato molte squadre a iniziare delle vere e proprie dinastie e con le giuste condizioni chissà che non possa accadere l’improbabile. Il problema è sempre la Conference in cui si gioca: se i Rockets avessero giocato ad Est lo scorso anno, si sarebbero qualificati a pari merito con i Miami Heat. La Western Conference è ovviamente più competitiva, ma i Rockets possono giocarsela alla pari con chiunque, sperando di arrivare il più lontano possibile.
IL PRONOSTICO – Oggettivamente possono confermare il quarto posto conquistato lo scorso anno, anche se salire almeno sul podio non sembra un’illusione. Ai playoff potrebbero sorprendere tutti e arrivare fino alle finali di Conference.
IL ROSTER – 4 Jeff Adrien (28, AG), 1 Trevor Ariza (29, AP), 2 Patrick Beverley (26, PM), 10 Tarik Black (23, AG), 0 Isaiah Canaan (23, PM), 15 Clint Capela (20, AG), 33 Robert Covington (24, AG), 30 Troy Daniels (23, G), 8 Joey Dorsey (31, AG), 32 Francisco Garcia (34, G), 13 James Harden (25, G), 12 Dwight Howard (29, C), 3 Nick Johnson (22, PM), 6 Terrence Jones (22, AG), 20 Donatas Motejunas (24, C), 16 Papanikolaou (24, AP), 5 Ish Smith (26, PM), 31 Jason Terry (37, G).