NBA24 PREVIEW - Cleveland Cavaliers: cosa ci aspetta dopo l'ALL IN?
E’ l’attesa di una vita quella che attanaglia almeno un paio di generazioni dell’Ohio sportivamente sfortunate. Il fardello di tutti questi anni senza vittorie inizia a diventare pesante e anche LeBron, per quanto possa essere onnipotente, deve fare i conti con gli anni che passano. Quello che non passa è il sogno: il sogno di compiere un’impresa, il sogno di veder spezzato un incantesimo, il sogno di vedere esultare un popolo che è sempre stato vicino ai Cleveland Cavaliers!
COME L’ABBIAMO LASCIATA – Con l’amaro e con tanti dubbi, con tante domande le cui risposte arriveranno solo nel prossimo mese. L’abbiamo lasciata distrutta, di nuovo tra le mura amiche, con Curry che alza il trofeo che tormenta LeBron quando veste la maglia dei Cavs. L’abbiamo lasciata con Love ai box, con Irving a fargli compagnia, con uno Shumpert a mezzo servizio e con il Re che ha provato a caricarsi tutto e tutti sulle spalle, senza riuscire a raggiungere l’obiettivo finale. L’abbiamo lasciata, dunque, delusa, amareggiata e già vogliosa di iniziare questa stagione per dimostrare che il titolo può arrivare anche nel nord-est dell’Ohio. Se è vero che le squadre in cui James ha dominato devono partire da una forte delusione per provare a dare ancora di più nell’anno dopo, c’è da scommettere su questi Cavaliers perchè la rabbia, la determinazione e gli occhi puntati su quel trofeo che mai hanno visto in quelle zone dell’America dell’est non mancano. Probabilmente si aggiusterà qualcosa durante la regular season, visto e considerato che il 53-29 dello scorso anno concede ancora dei margini di miglioramento. Come l’abbiamo lasciata? Con gli occhi della tigre che lacrimavano ma, una volta asciugate le lacrime, ritornerà quella macchina da guerra che era l’anno passato.
IL MERCATO ESTIVO – Definirlo estivo il mercato dei Cavaliers è quasi un eufemismo, visto che si è protratto fino alla settimana scorsa quando (finalmente!) si è raggiunto l’accordo tra la dirigenza Cavs e Tristan Thompson. I nuovi arrivi rispondono al nome di: Mo Williams, grande ritorno di fiamma per chi aveva anche gettato delle ombre sulla “decision” di LeBron; Richard Jefferson, veterano che prende il posto di Marion e che potrà dare una mano in più rispetto a Matrix; Sasha Kaun e Jared Cunningham i nome nuovi che completano la lista. I veri “acquisti” di Cleveland, però, sono altri. Sono Kevin Love, finalmente con la spalla al proprio posto e pronto ad una stagione importante, Kyrie Irving, chiamato alla consacrazione e alla massima salute possibile, Anderson Varejao, fermo praticamente tutto l’anno per via del brutto infortunio al tendine d’Achille di inizio stagione. Nessuna particolare rivoluzione, con lo spot di PG che si è rafforzato, con un lungo in più come The Wild Man e con la conferma di personalità importanti come Smith, Shumpert, Mozgov, Dellavedova e in ultimo TT, Tristan Thompson. L’ultima firma è forse quella più richiesta da coach Blatt che vede in Thompson una pedina fondamentale del suo scacchiere, soprattutto difensivo.
ROSTER: Jared Cunningham, Matthew Dellavedova, Joe Harris, Kyrie Irving, LeBron James, Richard Jefferson, James Jones, Sasha Kaun, Kevin Love, Timofey Mozgov, Iman Shumpert, JR Smith, Tristan Thompson, Anderson Varejao, Mo Williams.
L’UOMO FRANCHIGIA – La risposta potrebbe e dovrebbe essere scontata ma forse non è così. Se da un lato LeBron James domina il panorama desolante dell’Ohio per leadership, capacità e attrazione mediatica, dall’altro c’è un Kyrie Irving sempre fedele a questa maglia, sempre disposto a tutto pur di onorare la franchigia che ha investito su di lui. Dire James è scontato ma anche naturale: un uomo solo capace di portare avanti un’intera squadra in un contesto come quelle delle Finals merita tutto il rispetto del mondo. Dire Irving non è poi così distante dalla realtà: età inferiore, mezzi tecnici impressionanti e futuro completamente roseo, al netto degli infortuni che purtroppo da anni lo perseguitano. Quindi la nostra scelta è quella di premiare un eroe locale come James e un astro nascente come Irving, aspettandoci una grande stagione dal primo e dal secondo.
A COSA PUNTARE – Anche se LeBron è dell’idea che è meglio non andare ai PO se poi devi perdere in Finale, non bisogna nascondersi dietro molti giochi di parole. Cleveland punta in alto, per gli stessi motivi che abbiamo citato in fase di presentazione. La voglia di voler gioire la propria gente va al di là di un ragazzo nato proprio in quelle strade, è un concetto che si amalgama perfettamente con quello che è il desiderio dell’intero spogliatoio. Puntare all’obiettivo finale, il Larry O’Brian Trophy, è più che legittimo e non bisogna obbligatoriamente appartenere a quella comunità per capirlo. Niente MVP, niente miglior record, niente omaggi e premi individuali, solo l’anello nell’opening night della stagione 2016-17. That’s all.
IL PRONOSTICO – Camaleontici, lunatici, straripanti a tratti e fastidiosi anche solo da vedere in altri frangenti: i Cleveland Cavaliers sono forse i più difficili da decriptare sotto questo punto di vista. Il pronostico, però, vuole una Cleveland migliorata e forse pronta per il fatidico salto di qualità. 60-22