NBA - Silver discute sul fallo intenzionale
Il giorno dopo Gara-2 della serie tra Spurs e Clippers, nella quale i ragazzi di coach Pop, con una tattica ben precisa (“Hack-a-Shaq”, poiché Popovich la usò per la prima volta contro O’Neal) hanno spedito al tiro libero DeAndre Jordan ben 17 volte, per sfruttare la sua scarsa inclinazione in questo fondamentale, monta il dibattito in NBA sul “fallo intenzionale”. Ed è lo stesso commissioner, Adam Silver, ad esprimersi nel corso di un meeting con i giornalisti.
“Sono andato avanti e indietro in questi giorni. Ho incontrato alcuni dei più grandi giocatori come Michael Jordan o Larry Bird, il quale mi ha detto che i giocatori dovrebbero imparare a tirare i liberi e che tutto ciò è parte del gioco. Allo stesso tempo, però, non è un bello spettacolo per le televisioni. Al momento, quindi, sono in bilico”. Silver, giustamente, guarda anche agli spettatori, sottolineando come la NBA fornisce loro un divertimento nel loro tempo libero. Dell’abolizione della regola, però, Silver ammette che se n’è già discusso, incontrando l’opposizione degli allenatori: “Ho visto proprietari cambiare spesso opinione al riguardo. Allo stesso modo general manager ed allenatori. Dipende dalle varie situazioni del momento. Noi dobbiamo avere una visione più a lungo termine sul problema, ma è ovvio che sulla questione saremo impegnati per i prossimi mesi”.
Adam Silver ha anche toccato altri due argomenti, definendoli “competitive issues” (problemi di competitività): ovvero sia il Draft e il format dei Playoff. Sul primo punto, il commissioner NBA ha affermato come una riforma, ad Ottobre scorso, non sia stata approvata, ma vi saranno altre discussioni in futuro. Sui Playoff, il punto di discussione riguarda il caso dei Blazers, 4° nella Western poiché vincitori della NorthWest Division, ma senza il fattore campo, visto il record peggiore rispetto a Grizzlies e Spurs. “Penso che dobbiamo decidere secondo due alternative” – dice Silver – “O continuare a considerare importante la vittoria della Division o farne a meno”.