NBA PREVIEW - Los Angeles Clippers: Paul e Griffin, le basi per vincere nel giro di uno o due anni
COME L’ABBIAMO LASCIATA – In costante crescendo, grazie all’arrivo di Doc Rivers, i Clippers hanno migliorato il loro record all-time, risultando tra l’altro la squadra più prolifica nella stagione regolare. Cifre accompagnate a risultati: la cavalcata dei californiani è stata fermata solamente da un discutibile arbitraggio e dai Thunders alle semifinali di conference. Ma sono tanti i segnali positivi da ricavare dall’ultima stagione: vi sono ampi e tangibili margini di miglioramento, nei singoli come nella squadra.
IL MERCATO ESTIVO – Il mercato è stato fatto in modo oculato. Il quintetto base non è stato modificato (Paul, Redick, Barnes, Griffin, Jordan), mentre sono arrivati rinforzi significativi nella rotazione dei lunghi; il costo da pagare è stato la perdita di tiratori preziosi dalla panchina. L’obiettivo era tagliare gli stipendi più onerosi e rinforzarsi, dal momento che si era oltre il salary cap. Sarà il campo a dare l’ultima sentenza, ma i presupposti al riguardo sembrano esserci. Via Granger, Dudley e Collison: al loro posto gli (altrettanto) esperti Farmar, Hawes, Douglas-Roberts e Udoh; dal draft è stato firmato CJ Wilcox, una guardia tiratrice promettente nel reparto che probabilmente si è più indebolito dopo le cessioni, mentre dal Maccabi campione d’Europa è arrivato Joe Ingles.
L’UOMO FRANCHIGIA – Chris Paul. E’ il suo momento, non ci sono più scuse. Ha una squadra solida e completa alle spalle, guidata da uno dei migliori allenatori in circolazione che sta lasciando un’impronta visibilissima sul gioco e sulla crescita individuale dei singoli, su tutti quella di CP3 e di Griffin (terzo nella classifica di MVP, dietro James e Durant). Ha anche la scomoda etichetta di perdente da levarsi di dosso: un motivo in più per guidare i Clippers all’anello, perché ne hanno tutte le carte in regola. Occorre, comunque, una doverosa precisazione: Paul è il leader dei Clippers, ma i panni del trascinatore li veste molto più spesso Griffin; a confermarlo ci sono gli oltre 24 punti di media a partita messi a referto la scorsa stagione dall’ala grande dei losangelini.
A COSA PUNTARE – Già l’abbiamo ampiamente anticipato, l’obiettivo è arrivare fino in fondo. La squadra ha poca esperienza da questo punto di vista, ma può vantare su un allenatore che ha vinto un anello sei anni fa e non ha di certo dimenticato come ripetersi.
IL PRONOSTICO – Secondo posto in regular season, finali di conference ad Ovest: vincerle sarebbe un’ipoteca sull’anello se dall’altro lato non ci sono i Cavaliers. L’impressione è che se non è quest’anno, potrebbe facilmente essere il prossimo quello giusto.
IL ROSTER – 22 Matt Barnes (34 anni, AP); 25 Reggie Bullock (23, G); 11 Jamal Crawford (34, G); 9 Jared Cunningham (23, G); 0 Glen Davis (28, AG); 14 Chris Douglas-Roberts (27, G); 1 Jordan Farmar (27, G); 32 Blake Griffin (25, AG); 10 Spencer Hawes (26, AG); 7 Joe Ingles (27, AP); 6 DeAndre Jordan (26, C); 3 Chris Paul (29, G); 4 J.J. Redick (30, G); 15 Hedo Turkoglu (35, AP); 13 Ekpe Udoh (27, AG); 30 C.J. Wilcox (23, G).