NBA PREVIEW - Boston Celtics: la permanenza di Rondo e la crescita del collettivo, è l'anno delle risposte ma non dei Playoff
COME L’ABBIAMO LASCIATA – Un deludente dodicesimo posto. A Est per giunta, dove gli standard per l’accesso ai playoff sono molto più bassi rispetto al lato occidentale. Per carità, tanti spunti interessanti per il futuro. La franchigia è giovane e i giocatori sono in continua crescita, ma da qui a provare a staccare il biglietto per la post-season ce ne vuole.
IL MERCATO ESTIVO – L’obiettivo era costruire la squadra intorno a Rajon Rondo. Magari affiancandogli un altro nome altisonante. L’operazione, però, non è riuscita. A nessuno dei big è piaciuta la prospettiva di una squadra in graduale ricostruzione; la voglia di vincere (o di tornare a farlo) è stata più forte di un progetto a lungo termine e i motivi sono comprensibili. Così, una volta eliminati quegli stipendi grossi provenienti dalla rifondazione, come quelli di Humphries e Bogans, i Celtics hanno firmato Turner con un biennale da 3,3 milioni all’anno. La trade a tre che ha coinvolto Cavs e Nets ha portato poi in biancoverde Marcus Thornton, reduce da una buona stagione a Brooklyn, e Tyler Zeller, anche se il ruolo da centro titolare sembra riservato ad Olynyk, che offre buone soluzioni dal perimetro. A questi, si aggiunge Marcus Smart, sesta scelta assoluta al draft 2014, una scelta, questa, che in qualche modo lascia presagire la strategia futura di Boston.
L’UOMO FRANCHIGIA – Il leader dei nuovi Celtics è Rajon Rondo. Playmaker che vede cose che gli umani non arrivano a vedere, a una velocità che i mortali non potrebbero mai raggiungere. Ed è proprio questo il motivo per cui il prodotto di Kentucky sta accarezzando seriamente l’idea di non rinnovare ancora il contratto e di porre fine al termine della stagione alla sua avventura biancoverde. Le offerte non gli mancano, soprattutto da squadre che vogliono vincere a breve termine. Nonostante sia arrivata la sua smentita, sembrano remote le possibilità di un rinnovo di contratto, sebbene poi avrebbe il vantaggio di avere una squadra costruita intorno a lui. E’ normale, come fatto intendere prima, che quanto più Smart si dimostrerà fondamentale negli equilibri della squadra, tanto più aumenteranno le probabilità che Rondo saluti la franchigia del Massachusetts.
A COSA PUNTARE – Sostanzialmente, le ambizioni sono poche. Il quintetto non è ancora competitivo per la post-season. Un traguardo importante sarebbe approdare ai playoff; un’annata migliore, poi, sarebbe tutto grasso che cola per i Celtics. Tanto dipenderà dal percorso di crescita dei ragazzi su cui si è deciso di puntare a Boston, come Smart, Sullinger e Olynyk, e quanto i più vecchi decideranno di dare alla causa.
IL PRONOSTICO – Tra l’ottavo e il decimo posto a Est. In caso di playoff, non oltre il primo turno.
IL ROSTER – 50 Joel Anthony (32 anni, C); 30 Brandon Bass (29, AG); 0 Avery Bradey (23, G); 38 Vitor Faverani (26, C); 55 Tim Frazier (23, G); 8 Jeff Green (28, AP); 77 Rodney McGruder (23, G); 42 Erik Murphy (23, AG); 41 Kelly Olynyk (23, C); 12 Dwight Powell (23, AG); 26 Phil Pressey (23, G); 9 Rajon Rondo (28, G); 36 Marcus Smart (20, G); 7 Jared Sulinger (22, C); 4 Marcus Thornton (27, G); 11 Evan Turner (25, G); 45 Gerald Wallace (32, AP); 27 Christian Watford (23, AP); 13 James Young (19, G); 44 Tyler Zeller (24, C).