Nba preseason, il recap delle gare della notte
Ben dieci gare di preseason andate in scena nella notte Nba; primo successo per i Cavaliers che regolando Orlando a domicilio
Ultimi scampoli di preseason in Nba, poi, finalmente, sarà solo ed esclusivamente tempo di gare ufficiali.
Nella notte appena trascorsa sono andate in scena ben dieci gare.
Cleveland: primo successo ad Orlando
A sbloccarsi, al termine di un precampionato che definire nefasto in termini di risultati (per quanto questi possano essere rilevanti ad inizio ottobre…), sono i Cleveland Cavaliers che fanno registrare il primo hurrà in virtù del successo sul parquet degli Orlando Magic.
A suonare la carica ci ha pensato José Calderon, playmaker ex Lakers, tenuto in campo da coach Tyronn Lue per ben 30 minuti e miglior realizzatore per i suoi con 18 punti.
Buona prova anche da parte di Dwyane Wade che ha contributo alla causa con 15 punti in appena 12 minuti di utilizzo.
Bene Phila, Toronto, Memphis e Milwaukee
Successi anche per Philadelphia, che supera in gran scioltezza i Miami Heat col punteggio di 119-95 (incoraggiante prestazione di Ben Simmons, per lui 19 punti, 7 rimbalzi e 5 assistenze al termine del match) e Toronto che liquida, senza chissà quali grattacapi, la pratica Bulls facendo registrare ben 125 punti realizzati in trasferta a fronte dei 104 della compagine dell’Illinois (27 punti per C.J Miles, letale dai 6.75).
Ritorno a casa dal sapore agrodolce per Tony Allen, spettatore della debacle dei suoi nuovi New Orleans Pelicans, letteralmente annichiliti dal fuoco offensivo dei Memphis Grizzlies.
Al FedExForum il match si è chiuso sul 142-101 per i padroni di casa guidati dal trio Gasol (19+10), Conley (19), Martin (20+7).
Vittoria in volata anche per i Bucks, trascinati dal solito Giannis Antetokounmpo, autore di 17 punti, 6 rimbalzi, 6 assist e ben 5 stoppate nel match che ha visto i suoi superare Detroit.
Il derby texano agli Spurs
Vincono e convincono anche i San Antonio Spurs capaci, pur senza il lungodegente Leonard, di aggiudicarsi il derby texano in casa dei nuovissimi Houston Rockets.
Partita vera quella andata in scena a casa di Harden e soci; i padroni di casa hanno interpretato bene la gara giocando con una buon atteggiamento offensivo, ma a fare la differenza sul parquet è stato il talento cristallino di LaMarcus Aldridge, il quale ha chiuso la gara con ben 26 punti e 10 rimbalzi.
Per la cronaca, la partita si è chiusa sul 97-106 in favore degli speroni.
Washington espugna il Garden, Charlotte sorride
Altro ko per i New Knicks che cedono di schianto ai funambolici Wizards 103-110.
Con Porzingis ai box, il peso dell’attacco newyorkese è stato sostenuto da Hardaway Jr., autore di un’altra buona prestazione in preseason (23 punti), e dal nuovo arrivato Kanter (15 punti).
Prova importante, sul fronte ospiti, per Bradley Beal che ha chiuso con 24 punti in 28 punti.
Tornano a respirare aria di casa e, dunque, di vittoria anche gli Charlotte Hornets, che superano Dallas 111-96.
Ancora tanto da registrare difensivamente per la franchigia cara a MJ, ma la buona prova offensiva lascia sicuramente ben sperare in vista dell’inizio di stagione.
Warriors ok, il derby è dei Lakers
Tornando alla costa ovest e, dunque, alle ultime gare della notte, vittoria in volata per i campioni in carica che superano Sacramento col punteggio finale di 117-106.
18 punti per Steph Curry in altrettanti minuti di impiego, 17 per un propositivo Patrick McCaw.
Per concludere, ad aggiudicarsi il derby di Los Angeles sono stati i Lakers, capaci di imporsi 111-104 sulla squadra allenata da Doc Rivers.
Partita dai due volti, con i gialloviola autori di una buona partenza, vanificata, però, dal meno brillante secondo quarto difensivo.
Equilibrio nel corso del terzo quarto e successo conquistato negli ultimi dodici minuti.
Sul fronte Lakers, da segnalare i 16 punti di Brook Lopez, i 15 di Brandon Ingram e la buonissima prestaione di Julius Randle, che ha chiuso con 15 realizzazioni e 7 rimbalzi.
Per quanto riguarda i Clippers, protagonisti indiscussi di giornata Tyrone Wallace e Jawun Evans, rispettivamente autori di 23 e 22 punti che, tuttavia, non sono valsi al successo finale.