Gli Warriors perdono a Boston, ma Curry continua a strabiliare: "Voglio sempre migliorare"
Una serata speciale, l’ennesima. Pur perdendo con i Boston Celtics (114-119), i riflettori sono andati per l’ennesima volta su Stephen Curry, che ha dato davvero tutto per poter spingere i suoi ad una difficile vittoria. Il #30 ha messo a referto 47 punti (15/27 dal campo, 11/19 da tre e 6/8 ai liberi), conditi da 7 rimbalzi e 3 assist. Si tratta della decima partita di fila da 30+ punti (eguagliata la striscia di Kobe Bryant, unico altro a riuscirci a 33 anni), 20° partita da 10+ triple, terza nell’ultima settimana (primo di sempre); nel mese di Aprile, in 9 partite, 39.0 punti, 6.5 rimbalzi e 4.5 assist, tirando con il 55.6% dal campo, con il 47.7% da tre e con il 92.6% dalla linea della carità, con 35.0 minuti d’impiego a partita.
“Statisticamente lo so, è certamente una delle mie migliori stagioni. Questa stagione richiede un qualcosa di diverso e io sto provando a farlo” – è stato il commento a caldo di Curry – “Mi diverto a giocare così e, allo stesso tempo, cerco anche di vincere le partite. E in questo momento ho una grandissima confidenza; mi sento fortunato ad avere qualità simili sul parquet, ma cerco continuamente di migliorare, voglio sempre farlo“.
“Credo che ciò si veda, tutto il lavoro che faccio lo mostra. E sto ovviamente cercando di mantenere questo livello per tutta la stagione; tutto ciò è necessario per poter raggiungere i nostri obiettivi” – continua il #30 – “L’infortunio alla caviglia? Nulla di diverso da ciò che ho avuto già altre volte nella mia carriera. Sono riuscito a continuare a giocare; ciò penso sia positivo riguardo il dolore, ma dobbiamo capire come mi sentirò domani (oggi ndr). È come tirare ad indovinare, vedremo come reagirà la caviglia“.
Anche coach Kerr, com’è suo solito, rende omaggio alla stella nativa di Akron: “Parliamo semplicemente di Steph Curry. Non sono solo le sue abilità ad impressionare, ma la sua confidenza, il suo coraggio, il suo esser pronto a sbagliare e a non pensarci due volte. Non ha paura di fallire e si fida delle sue capacità, perché è da sempre che ci lavora ed ora è al top del suo gioco“.