Utah batte anche Milwaukee e va 17-1 nelle ultime 18. Mitchell: "Vogliamo vincere a luglio", Giannis: "Sono la miglior squadra ad Ovest"
Gli Utah Jazz di coach Snyder sono ormai diventati un vero e proprio rullo compressore. Stanotte, alla Vivint Smart Home Arena di Salt Lake City, sono caduti anche i Milwaukee Bucks, sconfitti per 115-129. In evidenza per i padroni di casa i ventelli dei vari Rudy Gobert (27+12 reb e 4 blk), Joe Ingles (27+5 ast), Donovan Mitchell (26+8 ast e 6 reb) e Jordan Clarkson (25+5 ast). Agli ospiti, invece, non sono bastati Giannis Antetokounmpo (29+15 reb e 6 ast) e Brook Lopez (23+6 reb).
Con questa vittoria, Utah ottiene la 6° W consecutiva, con un record addirittura di 17-1 nelle ultime 18 partite. Un cammino che consente alla franchigia di Salt Lake City di occupare la vetta della Western Conference con 21 vinte e 5 perse e con mezza partita di margine sui Los Angeles Lakers.
Nel post partita, arrivano i complimenti del due volte MVP in carica, Giannis Antetokounmpo: “Per me, ad Ovest sono al momento la miglior squadra. Sembrano giocare divertendosi, e ammiro la semplicità con cui lo fanno. Quando li vedo giocare, sembra che gli venga tutto facile. Quando una squadra ha un simile affiatamento tra i vari giocatori, prende una consapevolezza tale che è davvero dura batterla. Somigliano in qualche modo al modo di giocare che avevamo noi lo scorso anno“.
Dall’altra parte, Donovan Mitchell ha ben chiaro l’obiettivo finale e considera i complimenti che piovono in questo periodo per quel che sono: “Noi vogliamo essere la miglior squadra a luglio, non adesso a febbraio” – taglia corto – “Rispetto alle mie scorse stagioni, le persone si sono accorte finalmente di noi. Se diamo uno sguardo al nostro roster, siamo tutti giocatori in un certo qual modo sottovalutati. Lo siamo sempre stati. E ora stiamo facendo qualcosa di davvero interessante, ma possiamo migliorare ancora“.
Gli fa eco coach Quin Snyder: “Nessuno sta gonfiando il petto per le nostre prestazioni. Non abbiamo fatto ancora nulla. Non è mai consigliato atteggiarsi a miglior squadra della NBA, se poi alla fine non vinci il titolo. Ragion per cui, continueremo ad evitare atteggiamenti del genere. Il nostro gioco? Quando riusciamo ad esprimerci nel modo giusto, a nessuno importa chi farà canestro, nessuno sa in anticipo chi lo farà in un dato possesso“.