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Doncic e Brunson non bastano a Dallas. Golden State rimonta, vince 117-126 e va sul 2-0

Anche Gara2 delle Western Conference Finals 2022 sorride ai Golden State Warriors. Al Chase Center, nonostante gli sforzi dei Dallas Mavericks, la squadra di coach Steve Kerr reagisce nella ripresa (45-68 il parziale) ad un primo tempo non eccezionale e porta a casa il punto del 2-0 con il punteggio di 117-126. Sugli scudi il solito Stephen Curry (32+8 reb e 5 ast, con 11/21 dal campo e 6/10 da tre), supportato in particolare da Jordan Poole (23+5 ast e 7/10 al tiro) e Kevon Looney (21+12 reb), ma con anche Andrew Wiggins (16+5 reb e 5 ast) e Klay Thompson (15+5 ast e 6/10 dal campo) a dare il loro contributo. Agli ospiti non è stato abbastanza un ispirato Luka Doncic (42+8 ast+5 reb e 3 stl, con 12/23 al tiro), oltre a Jalen Brunson (31+7 reb e 5 ast) e a Reggie Bullock (21).

L’avvio di partita è nel segno di Luka Doncic: lo sloveno comincia la sfida caldo come un boiler, mettendone a referto ben 18; Dallas vola anche sul +15 (23-8 dopo una bomba di Bullock a 5’56” dalla prima pausa), ma i padroni di casa restano in partita, con Steph che risponde con 11 a referto. Al 12′ il punteggio dice 32-25 per i ragazzi di coach Jason Kidd. Il secondo quarto si apre con i texani che continuano a premere sull’acceleratore. Brunson (12 nel periodo), Bullock e Finney-Smith mettono alle corde una difesa di casa fin troppo perforabile, portando Dallas al massimo vantaggio, +19 (53-34 con 7’09” da giocare nel secondo periodo). Gli Warriors provano a scuotersi, ma gli avversari sono ben presenti e ribadiscono il +19 a 2’21” dalla sirena di metà partita (67-48), con un 1/2 dalla lunetta di Brunson. A fine primo tempo, Dallas conduce 72-58.

Dopo aver subito 72 punti in due quarti, al rientro sul parquet gli Warriors mettono la museruola a Doncic e compagni; nel terzo quarto, infatti, vengono costretti a soli 13 punti (5/20 al tiro) e i californiani tornano pienamente nel match. A guidare la remuntada Warriors è l’uomo che non ti aspetti, Kevon Looney, capace di metterne a segno 11 nel solo terzo periodo, compresa la schiacciata su assist di Wiggins pressoché sulla sirena che vale il -2 a 12′ dalla fine (85-83). Dopo 18″ nel quarto periodo, Porter Jr. firma il primo vantaggio Warriors della partita con una tripla (87-88), Poole (12 nel periodo) e Looney firmano due volte il +3, prima dell’ultima parità timbrata Bullock (90-90 dopo 2’10” di gioco). Un break di 2-9 porta i padroni di casa sul 92-99 (7’21” da giocare); dall’altra parte, invece, si riaccende Doncic, che ne mette 12 in fila (14 totali nel periodo) per provare a tenere a galla i suoi.

Ma sono sforzi che si rivelano inutili. Prima Green, poi Thompson (sua la tripla del +10 a 4’32” dalla fine (100-110)), quindi Curry (10 nel periodo) si adoperano per tenere a distanza di sicurezza i Mavs. Il #30, in particolare, realizza 8 punti in fila tra cui la bomba del nuovo +10 con 1’04” da giocare (112-122), con annesso ormai iconico gesto della buona notte; dopo la sesta tripla di serata di Bullock, è un 4/4 in lunetta di Poole a far calare definitivamente il sipario sul match. Due curiosità statistiche: per la 12.esima volta nell’era Kerr, Golden State rimonta e vince una partita di Playoff dopo esser stati sotto di 15 o più punti (record NBA); la doppia-doppia di Kevon Looney è la prima da 20+ punti e 10+ reb per un centro Warriors ai Playoff dal 1977 (Robert Parish); addirittura, Looney non registrava un ventello dai tempi del college.

 

Di seguito, il riepilogo della notte:

WESTERN CONFERENCE FINALS 2022

DALLAS MAVERICKS (4) @ GOLDEN STATE WARRIORS (3) 117-126 (0-2)

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone