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I Bucks, di cuore e d'orgoglio, evitano lo sweep. LeBron James e Davis trascinano i Lakers all'1-1

Continuano i Playoff NBA 2020. Due le sfide in programma negli NBA Sundays del 6 settembre. Ad Est, dei commoventi Milwaukee Bucks riescono ad avere la meglio sui Miami Heat (118-115 dopo un overtime) ed evitano la sconfitta nella serie per 0-4. Una vittoria, quella della squadra di coach Budenholzer, tanto più significativa poiché ottenuta senza Giannis Antetokounmpo, che s’infortuna di nuovo alla caviglia destra in apertura di secondo quarto, abbandonando campo e partita. L’avvio è di marca Heat, che chiudono i primi 12′ sul 22-31, toccando anche il +12 come massimo vantaggio. Ma i Bucks reagiscono, guidati da un Antetokounmpo che realizza addirittura 19 dei primi 29 punti dei suoi.

Dopo 1’42” di gioco nel secondo periodo, però, ecco la doccia gelata per Milwaukee: Giannis tenta una penetrazione, contrastato da Iguodala, mettendo quindi male il piede destro e facendosi male alla caviglia; il greco-nigeriano lascia il campo sorretto a braccia dai compagni e in lacrime. Per i Bucks sembra finita, ma il basket è bello perché può succedere di tutto. Miami, infatti, anziché attaccare la giugulare degli avversari tende un pochino a smarrirsi con il passare dei minuti, consentendo a Milwaukee di restar sempre in partita. Alla pausa lunga, la franchigia del Wisconsin guida 50-48; nel terzo quarto si scatenano gli attacchi, generando un parziale di 35-40 per i floridiani (85-88 al 36′). La fase decisiva sembra arrivare ad inizio quarto periodo: sospinti da Dragic e da Adebayo, gli Heat volano sul +8 (92-100 con 8’42” da giocare); il fin lì impalpabile Lopez guida il 12-0 con cui Milwaukee torna avanti (104-100 e 4’25” da giocare).

Il finale è teso: Herro mette la bomba del 106-107 a 58.6″ dalla fine; i Bucks faticano a costruire, ma DiVincenzo, d’astuzia, si guadagna due liberi ad 1.8″ dalla sirena, e il suo 1/2 vale l’overtime (107-107). Le due squadre sono stanche e faticano a muovere il punteggio. Dopo due punti di Butler (17+5 reb), arrivano due grandi canestri di un Middleton trascinatore (111-109 a 2’00” dalla fine dell’extra-time); seguono due liberi di Lopez per il +4, al quale replica Herro da tre (113-112 con 30.1″ da giocare). Middleton, ancora lui, sembra mettere la parola fine con la bomba del nuovo +4 a 6.9″ dal termine (116-112); ma Herro non vuole arrendersi e firma ancora il -1 (116-115). Rimangono 3.4″ da giocare e Milwaukee esegue bene il compito, con Middleton che subisce fallo da Iguodala e, con 2.2″ sul cronometro, fa il 2/2 che pone fine alla contesa. Il #22 dei Bucks è il top-scorer di serata (36+8 reb e 8 ast, con 12/28 al tiro e 48′ giocati); dall’altro lato da sottolineare Bam Adebayo (26+12 reb e 8 ast), Duncan Robinson (20+5 reb) e Goran Dragic (17+8 ast).

A seguire, è stato il turno di Gara-2 tra Houston Rockets e Los Angeles Lakers. Gli angeleni, guidati da un LeBron James (28+11 reb+9 ast e 4 stl) che diventa, in un colpo solo, il primo all-time per vittorie e il secondo per triple realizzate in postseason, e da Anthony Davis (34+10 reb), la spuntano per 109-117 e portano la serie sull’1-1. La prima metà di primo quarto è equilibrata, poi i Lakers bombardano di triple il canestro avversario (4 di Morris ed una di Rondo, più 11 punti di Davis) e alla prima pausa siamo sul 20-36 per la squadra di coach Vogel. Il secondo parziale è in controllo per i californiani, che tengono i Rockets oltre la double-digit di vantaggio, toccando un massimo di +21 (21-42 dopo 1’21” di gioco) e tornando negli spogliatoi con un rassicurante 51-67. Un quarto da 31-31 di parziale, nel quale spiccano LeBron (13) da una parte e Gordon (15) dall’altra.

Al rientro sul parquet, però, la squadra di coach D’Antoni cambia marcia. Con un 14-0 in nemmeno 3′, firmato dalle 4 bombe di Gordon (2 più un layup), Tucker e Harden (10 nel periodo), si porta sul -2 (65-67 a 9’19” dall’ultimo intervallo); i Lakers provano a scuotersi, e una schiacciata di Kuzma vale il +5 (75-80 con 5’27” da giocare); ma i texani rifilano un nuovo break, stavolta di 10-0, che culmina in una tripla di Covington (10 nel periodo anche per lui) e nel sorpasso (85-80 a 3’25” da fine periodo). Davis, con 10 punti nel terzo quarto, contribuisce a tenere i suoi in scia; quindi, al 36′, il tabellone recita 92-90 Rockets, capaci di realizzare 41 punti nel periodo (13/23 al tiro).

Nel quarto conclusivo, però, Houston fa l’esatto opposto, con l’attacco che s’inceppa e va a sbattere contro la difesa dei Lakers. I purple-and-gold aprono gli ultimi 12′ con un parziale di 4-14, con il canestro di Davis che vale il +8 con 7’30” sul cronometro (96-104). Cinque punti in fila di Tucker (18+11 reb) riportano sotto un’ultima volta Houston (101-104 a 6’38” dal termine). Nei successivi 3′ e spiccioli, però, i texani non segnano e i Lakers, con un break di 0-9, aperto da una tripla di Danny Green e firmato anche da LBJ e da AD, ringraziano e volano sul +12 (101-113 a 3’19” dalla fine). I Rockets non riescono più a rientrare e i californiani la chiudono così sul 109-117. Non bastano alla squadra di D’Antoni le prove di Harden (27+7 ast) e di Gordon (24).

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone