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Tatum guida i Celtics in finale di Conference. I Nuggets portano i Clippers a Gara-6

Notte di verdetti nei Playoff 2020. Una notte, ad Orlando, che vede abdicare i Campioni in carica, i mai domi Toronto Raptors, sconfitti nel redde rationem di Gara-7 dai Boston Celtics, che raggiungono così i Miami Heat nella Finale della Eastern Conference. Una finale inedita, nel senso che, per la prima volta ad Est, in Finale non ci saranno né la #1 né la #2 della regular season. Partono forte i ragazzi di Brad Stevens, con una bomba di Smart per il +12 a 5’22” dalla prima pausa (19-7); i Raptors replicano immediatamente, tanto da arrivare a fine prima frazione in vantaggio (26-27). L’intensità in campo è alta e le due difese mettono alquanto in difficoltà i contrapposti attacchi. Toronto va sul +7 con un 3/3 dalla linea della carità di Ibaka (33-40 a 6’05” da fine secondo quarto), ma Boston risponde con un break di 15-2 per il nuovo vantaggio sul 48-42 (1’04” alla pausa lunga). Negli spogliatoi si torna con il tabellone che recita 50-46 per Tatum e compagni.

Al rientro sul parquet, la battaglia è sempre aspra tra le due squadre. I Celtics (11 di Tatum nel periodo) toccano in un paio di occasioni il +9 in apertura di terzo quarto (la seconda sul 60-51 ad 8’30” dalla sirena); ma i ragazzi di coach Nurse hanno il merito di non lasciar scappar via gli avversari e, al 36′, sono ad un’incollatura (72-71). Si entra così nell’ultimo e decisivo quarto. I Celtics provano subito ad accelerare e prima Tatum poi Brown firmano due volte il +8 (81-73 dopo 2’17” di gioco); Toronto si rifà sotto con una bomba di VanVleet, seguita da un tap-in di Siakam (82-78 a 6’49” dalla fine), prima del nuovo allungo di Boston, che tocca il +10 con tre punti in fila di Tatum (88-78 e 4’51” da giocare). Alla disperata, i canadesi provano a tenere in piedi la partita, e ci riescono con un parziale di 1-9 firmato Lowry, Siakam e Powell (89-87 a 1’21” dalla sirena).

Per far capire quanto pesi il pallone, basta dire che, negli ultimi 5′ di gioco, Boston non segna mai dal campo (0/7), mentre Toronto ne mette 3 (su 10 tentativi), ma con 1/6 negli ultimi 2′ scarsi. La partita si decide dunque ai liberi. A 35″ dalla fine, Lowry manda in lunetta Grant Williams, che fa 0/2; il rimbalzo, però, è dell’attacco e Powell commette fallo su Tatum, che a sua volta fa 1/2 (90-87 e 34.9″ sul cronometro). La tripla sbagliata da VanVleet con 12″ da giocare è la pietra tombale sulle speranze dei Raptors; subito dopo Anunoby manda in lunetta Walker, che fa 2/2 e sugella il 92-87 che riporta Boston in finale di Conference dopo tre anni. Sugli scudi Tatum (29+12 reb e 7 ast), a 22 anni e 192 giorni il secondo più giovane di sempre con una prova da 25+ punti e 10+ rimbalzi e 5+ assist in una Gara-7, spalleggiato da Brown (21+8 reb e 4 stl); dall’altro lato il top-scorer è VanVleet (20+6 ast).

Ad Ovest, invece, i Denver Nuggets si scuotono e riescono ad allungare la serie con i Los Angeles Clippers almeno a Gara-6. Eppure, la franchigia del Colorado si trova praticamente sempre ad inseguire gli avversari. Dopo un primo quarto chiuso sul 23-28 Clippers (12 nel periodo per Leonard), nel secondo quarto i ragazzi di coach Rivers provano ad imbastire la fuga, con uno 0-11 di parziale concluso da Lou Williams per il +15 a 7’40” dalla fine del primo tempo (27-42). Denver rientra in un paio di circostanze sul -10, ma i californiani toccano il massimo vantaggio sul +16 con un 2+1 di Marcus Morris (40-56 con 1’12” da giocare). A fine secondo quarto, il tabellone recita 44-56 Clippers.

Il terzo periodo vede gli angeleni provare a controllare la situazione, tenendo gli avversari oltre la double-digit di vantaggio. Per buona parte del parziale ciò riesce ai Clippers, ma dall’altro lato un Paul Millsap all’improvviso incontenibile (14 punti nel periodo) guida i suoi fino al -6 (63-69 e 3’51” sul cronometro); la replica arriva immediata, con tre triple in fila di Morris (2) e Leonard (9 nel periodo), che ripristinano un più comodo +13 (67-80 a 1’25” dall’ultima pausa). Ma è ancora Millsap a firmare gli ultimi 6 punti di Denver, che permettono alla squadra di coach Malone di entrare nel quarto conclusivo sotto di 7 lunghezze (73-80). I Clippers hanno avuto il demerito di non chiudere il discorso e lo pagano negli ultimi 12′.

Un’inchiodata di Plumlee porta i Nuggets sul -2 (80-82 dopo 2’17” di gioco); Harrell e George riallargano la forbice a +6 (80-86 a 8’56” dal termine), ma a seguire Jokic e Murray (rispettivamente 11 e 9 punti nel periodo) guidano il break di 14-2 che vale il +6 per Denver (94-88 e 5’48” da giocare). Arriva quindi Leonard (13 nel periodo), che prova a prendersi i suoi sulle spalle: piazza due triple di fila per il -2 (96-94 a 4’50” dalla sirena); quindi, dopo che una bomba di Jokic è valsa ai Nuggets il +8 (102-94), riporta i suoi a distanza ravvicinata (102-100 a 1’58” dalla conclusione). A questo punto, nel momento decisivo, coach Malone trova l’aiuto sostanziale di Michael Porter Jr., che realizza 7 degli ultimi 9 punti dei suoi, tra cui la tripla del 105-100 ad 1’11” dalla fine e il 4/4 ai liberi che fissa il punteggio sul 111-105 Nuggets.

In evidenza per la franchigia del Colorado stanotte Jamal Murray (26+8 reb e 7 ast) e Nikola Jokic (22+14 reb e 5 ast), mentre ai Clippers non bastano gli sforzi di Kawhi Leonard (36+9 reb e 3 stl) e di Paul George (26+6 reb e 6 ast).

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone