NBA FINALS MATCHUP - LeBron James vs Harrison Barnes
“Well, the same way you slow me down. YOU CAN’T“. Questo è stato il modo scelto da LeBron Raymone James per scaldare animi e motori quando siamo ormai alle porte delle NBA Finals 2015. Quelle parole virgolettate corrispondo alla risposta di LBJ dopo la domanda “Come si ferma Stephen Curry?”. La soluzione, quantomai complessa per coach David Blatt, è molto più facile del previsto: “Nello stesso modo in cui fermeranno me. Non possono”. Tocco finissimo quello del Re di Akron che in un sol colpo si conferma sempre più leader dei Cavaliers e allo stesso tempo ammette e conferma il gran rispetto che prova nei confronti dell’MVP. C’è chi ha reagito a queste parole etichettando LeBron come un giocatore eccessivamente spavaldo e c’è chi, con maggior raziocinio, ha capito il vero significato delle cose: riconosco la tua forza, riconosco la tua pericolosità ma noi sei l’unico immarcabile in questa serie. La nuda e cruda verità dei fatti, perchè se da un lato coach Blatt ha non poche grane da risolvere difensivamente parlando, anche coach Kerr dovrà spremersi un bel po’ per cercare di fermare, arginare, placare la furia che sta dimostrando di essere LeBron James. Nel nostro appuntamento che vi accompagna verso l’ormai tanto agognato 4 giugno, affrontiamo il matchup chiave per i Golden State Warriors, quello che coinvolge il giocatore che sarà designato nell’arduo compito di fermare un uomo in missione. Abbiamo scelto Harrison Barnes, probabile designato, non solo per una questione di duttilità ma anche per una questione di ruolo. Non abbiamo la certezza assoluta che sarà il prodotto di UNC ad occuparsi di James ma ufficialmente sulla carta sono entrambi i 3 di Warriors e Cavs.
Come detto, senza mezzi termini è l’accoppiamento più importante della serie, che ci sia Green o Barnes sulle piste di LeBron. Barnes non ha sempre ricoperto questo ruolo durante la stagione ma spesso il migliore degli altri è stato affidato a Green (quando la struttura fisica lo permetteva). Lo scarso risultato difensivo del Dancing Bear nell’unica partita di LeBron giocata in RS contro Golden State potrebbe far pensare ad un diverso accoppiamento e se non c’è Green c’è quasi sicuramente Harrison Barnes, autore di una gara 5 pazzesca contro gli eliminati Rockets. Il compito è arduo, ai limiti dell’impossibile, senza se e senza ma. Bisogna fermare un alieno che sta giocando una postseason quasi imbarazzante, viaggiando quasi in tripla doppia di media: 27.6 punti, 8.3 assist e 10.4 rimbalzi ad allacciata di scarpe per il Re. La domanda sorgerebbe quasi spontanea e sicuramente coach Kerr con il suo staff avrà ragionato molto a riguardo: si può fermare James? La risposta è ovviamente si. Ma come? La risposta qui è di maggior complessità. Come per le scorse Finals, e per quelle prima ancora, il primo scoglio da superare è quello legato alle scelte: qual’è il male minore che posso concedermi? Il tiro da 3, commettere fallo per mandarlo in lunetta, lasciargli la penetrazione e sperare negli aiuti difensivi, cercare di pressarlo e di non fargli mettere palla a terra, costringerlo invece a metter palla a terra difendere a tutto campo. Tutte possibili soluzioni che coach Kerr ci svelerà dopo nella notte tra il 4 e il 5 giugno. Numericamente parlando il dato sul quale può giocare Golden State è quello delle palle perse: 4.4 a sera. Impedirgli di avere troppa libertà, soprattutto di pensiero, può essere la chiave di volta per la difesa Warriors, senza mezzi termini la più organizzata della Lega. Barnes, eccellente atleta e difensore, può essere solo la prima pedina nell’ostacolare James ma per fermare LeBron occorre sicuramente un lavoro di squadra straordinario. Tutti devono svolgere il loro ruolo, nell’anticipare il passaggio vicino, pronti ad aiutare a riempire l’area, scattanti nei close-out, e tutti devono essere dispoti al sacrificio perchè Curry sarà anche l’MVP ma se c’è un giocatore immarcabile in questa Lega, quello resta LeBron James. Abbiamo trattato un solo lato della medaglia, ma è l’altro che fa preoccupare (in parte) coach David Blatt. Stiamo parlando della difesa di LeBron James e del suo duplice ruolo da dottor Jekyll e Mr. Hyde. Con un attacco fantastico come quello dei Warriors, per Cleveland occorre sempre avere il dottor Jekyll, sempre preciso, puntuale, mai distratto, attento ai dettagli; Mr. Hide, invece, pigro, con qualche turno di pausa in difesa, con dei giri a vuoto, qualche rientro mancato, deve essere visibile il meno possibile se i Cavaliers vogliono avere una chance. Sì, perchè in fin dei conti James è contagioso, anche sotto questo punto di vista. Il lato difensivo di James, gli eventuali “occhi della tigre” di LeBron potranno fare la differenza.
La difesa verrà fatta probabilmente (perchè Lebron può tenere Curry, Thompson, Green, Bogut e Barnes) verrà alternata su Green e Barnes iniziando forse sul talento di North Carolina. Barnes è chiamato, dunque, ad impegnare molto mente e corpo di James e non sotto questo punto di vista coach Kerr è nelle mani giuste. Non fatevi ingannare dai numeri (11.3 punti, 5 rimbalzi e quasi due assist a sera), Harrison è capace, se vuole, di far veramente male a qualsiasi tipo di difesa. Abbiamo prima accennato alla sua fisicità, la quale può essere benissimo usata contro un James che in difesa (e non è una novità) cerca un minimo di risparmiarsi se non si è nell’ultimo periodo. Barnes è anche un discreto tiratore da 3 punti, anche se le cifre in questa postseason sono in calo rispetto ad una buonissima regular season. La sua mobilità può mettere in difficoltà LeBron James? La risposta è ovviamente si e coach Kerr non aspetta altro. Tenere impegnato, anche solo mentalmente, James può significare un margine di errore offensivo un pizzico più elevato, esattamente quello che vuole la difesa di Golden State. La soluzione difensiva di Barnes non è limitata solo a James ma anche agli altri esterni “atipici” dei Cavaliers. Un esempio può essere Iman Shumpert: la sua pericolosità, cresciuta in questi PO, può far tendere coach Kerr ad una soluzione di questo tipo, smistando Barnes sull’ex Knicks e affidando James a Green. Tutto, davvero, da scoprire. Noi abbiamo ipotizzato accoppiamenti, andamenti della serie, caratteristiche e giocatori chiave ma ora è giusto lasciare la parola a chi dovrà vincerle queste Finals 2015.