NBA Finals 2021, Antetokounmpo: "Pensavo di dovermi fermare a lungo, perciò sono contento di esserci"
L’infortunio occorsogli in Gara-4 contro gli Atlanta Hawks sembrava avergli pregiudicato i Playoff; nelle ore che precedevano Gara1 delle NBA Finals 2021, veniva ancora indicato come ‘doubtful’, comunque tanta roba rispetto all’averlo sicuramente out. E invece, anche con una certa dose di sorpresa, Giannis Antetokounmpo è sceso regolarmente in campo alla Phoenix Suns Arena.
Per il greco-nigeriano 20 punti, 17 rimbalzi, 4 assist, 2 rubate ed una stoppata in 35 minuti, compresa una clamorosa ‘chase down’ ai danni di Mikal Bridges, che ha ricordato a tutti quella di LeBron James su Andre Iguodala in Gara7 delle NBA Finals 2016. Ciò non è comunque bastato, dato che il primo punto della serie se lo sono aggiudicati Chris Paul e compagni, con un 105-118.
“Pensavo sarei stato fuori per un anno” – ha ammesso a fine partita Antetokounmpo – “È stata dura, ma ho fatto del mio meglio per rientrare. Ho dato ascolto allo staff medico, seguito le terapie giuste, prendendomi cura del mio corpo e supportando i miei compagni. E ora sono tornato“.
“Non potevo camminare e il ginocchio si era gonfiato a tal punto da essere praticamente il doppio del normale” – continua Giannis, tornando ai momenti immediatamente successivi all’infortunio – “Il giorno dopo mi sono svegliato e mi sono sottoposto a risonanza magnetica, o i raggi X, non ricordo come si chiama; e mi hanno detto che stavo bene. Ed io ho pensato ‘Grazie a Dio’“.
“Alla fine, comunque, tutto lo staff medico ha svolto un grandissimo lavoro durante l’anno per tenermi in salute, oltre a quanto fatto negli anni precedenti. E in definitiva ciò penso abbia avuto il suo peso sul fatto che l’infortunio non sia stato così serio. Sono felice e spero di sentirmi meglio per Gara2“, ha aggiunto.
Antetokounmpo ha anche risposto ad una domanda sul pubblico di Phoenix il quale, ogni volta che il #34 andava in lunetta, scandiva il passare dei secondi a gran voce, nel tentativo di innervosirlo: “Certo che li ho sentiti. Ventimila persone che urlano ‘uno, due, tre, quattro…’, chiaramente te ne accorgi. Ma come ho detto, ho imparato a gestire la cosa; sai com’è, alla prima li senti, poi alla fine finisci per non accorgertene più. È come se svanissero e mi concentro soltanto su quello che devo fare e sulla mia routine“.