Miami non s'arrende: Lakers sconfitti 111-108 e costretti a Gara-6
I Miami Heat non ne vogliono proprio sapere di mollare. Trascinati da un’altra tripla-doppia di Jimmy Butler (35+12 reb e 11 ast, con anche 5 stl) e da un Duncan Robinson da 7/13 da tre (26+5 reb in totale), i floridiani hanno sconfitto i Los Angeles Lakers 111-108 in Gara-5 delle NBA Finals 2020, forzando così la serie almeno a Gara-6. Agli angeleni non sono bastati i soliti LeBron James (40+13 reb e 7 ast) ed Anthony Davis (28+12 reb).
Partita equilibrata sin dalle prime battute, con Adebayo da una parte e Green dall’altra (da tre) a smuovere per primi il punteggio. I Lakers provano timidamente un allungo, toccando in un paio di occasioni il +5 (la seconda sul 13-18 grazie a Davis (8 nel periodo) con 5’06” da giocare); gli Heat, guidati dal duo Butler-Robinson (8 a testa nella prima frazione), chiudono prontamente il gap, terminando i primi 12′ avanti 25-24.
Il secondo quarto parte con la squadra di coach Spoelstra decisa a dare il primo scossone alla partita. Nunn realizza i primi due canestri (8 punti in totale nel periodo), seguito da Adebayo, che timbra il +7 (31-24 in 58″ di gioco); dopo una bomba di LeBron, Miami piazza un ulteriore break di 10-3 (17-3 in meno di 4′), concluso da un 2+1 di Butler, protagonista dei secondi 12′ con 14 punti a referto. A 8’18” dalla pausa lunga, quindi, Miami conduce 41-30.
Dall’altra parte, però, c’è un certo #23, alle sue decime NBA Finals. Se i Lakers non perdono contatto è solo grazie alle prodezze del nativo di Akron, che realizza 11 dei primi 12 punti dei suoi (15 in totale nel periodo). Miami arriva ancora una volta al +11, con un altro canestro di Nunn (50-39 a 3’41” dalla fine); ma gli ultimi minuti vedono gli angeleni tornare a contatto, con Rondo che ne mette 4 in fila per il -1 a 54.7″ dal termine (54-53). Il primo tempo si chiude con un botta e risposta da oltre l’arco: comincia Herro, replica Davis, chiude Butler ad 1.1″ dalla sirena. Le due compagini rientrano negli spogliatoi sul 60-56 Heat.
Il secondo tempo è inaugurato dalla tripla di Crowder, al quale risponde con la stessa moneta Caldwell-Pope, unico del supporting cast dei Lakers ad aver avuto un rendimento sufficiente (16 a referto). Duncan Robinson (10 nel periodo) comincia ad accendersi da tre, con Herro a mettere in layup il pallone del +8 (78-70 a 5’55” dall’ultima pausa). Dall’altro lato, per oltre metà quarto i californiani segnano solo da tre, ad eccezione di due liberi di Howard, per poi tornare ad una lunghezza di distacco grazie a Kuzma (78-77 con 4’01” da giocare). A seguire, prima Rondo poi Kuzma commettono fallo sulle triple rispettivamente di Crowder e Robinson, concedendo dei giochi da 4 punti agli avversari, che però non riescono a riallungare, anche grazie a Davis (9 nel periodo). Al 36′, il tabellone recita 88-82 per Miami.
E arriviamo all’ultimo quarto, che vede i floridiani portarsi immediatamente sul +11 con la tripla #6 della partita di Robinson e con il 2/2 dalla lunetta di Adebayo (93-82 dopo 1’29”). La replica dei Lakers è però devastante: le triple di James (12 nel periodo) e Green e due liberi di Davis valgono il -3 (93-90 a 8’06” dalla fine); dopo una bomba di Nunn, la rimonta è completata dalla tripla del sorpasso di Caldwell-Pope, che poi inchioda per il +3 Lakers (96-99 con 5’28” sul cronometro). In totale, il parziale dice 3-17 per LeBron e compagni.
Gli Heat, però, si riassestano e tornano al contrattacco, con Adebayo e Robinson (settima ed ultima tripla della sua partita) per il controsorpasso (101-99 e 3’16” da giocare). Da qui parte uno spettacolare duello tra Butler da una parte e James dall’altra. Ai liberi del 101-101 dell’ex Cavs, Jimmy Buckets risponde dalla media per il nuovo vantaggio Heat; James piazza il gioco da tre punti per un nuovo vantaggio Lakers (103-104 a 1’34” dalla sirena), ma Butler non ci sta (105-104); altro giro, altro botta e risposta, con LeBron che rimette avanti i suoi, ma Butler replica dalla lunetta. Mancano 46.7″ e Miami conduce 107-106.
Il pallone è davvero pesante e la tensione è palpabile. LeBron va di nuovo in isolamento, ancora contro Butler; apre per Caldwell-Pope, la cui tripla è cortissima; sotto canestro, però, c’è Davis che raccoglie il rimbalzo e mette due punti facili facili. Siamo 107-108 Lakers. I secondi da giocare sono 21: palla ovviamente al #22 in maglia bianco-rossa, che sfrutta il blocco di Crowder e si lancia verso il canestro; Davis lo contrasta, fallosamente per gli arbitri; Butler è glaciale e mette i liberi del 109-108.
I Lakers chiamano il time-out, per poi ripartire dalla rimessa con 16.8″ ancora sul cronometro. James viene raddoppiato, anzi triplicato, ma riesce a servire Green al vertice dell’area tutto solo; ma l’ex Spurs e Raptors fallisce la tripla wide-open. Al rimbalzo c’è Markieff Morris, il quale però rovina tutto con un incomprensibile passaggio alto (troppo) verso Davis, che si perde sul fondo. Mancano 2.2″ al termine e il pallone è di nuovo di Miami. Herro subisce fallo da Caldwell-Pope e, come Butler poco prima, dalla linea della carità non trema e fa 2/2 (111-108). Con 1.6″ da giocare, LeBron prova la tripla della disperazione da metà campo, ma non arriva nemmeno al primo ferro.
Finisce così, 111-108, con gli Heat che prolungano la serie a Gara-6.