Mike D'Antoni ci riprova: pronta la Linsanity 2.0 a Houston?
Che sia un’estate calda ce lo dice Durant, ce lo dicono i Celtics, ce lo dice un draft ricchissimo ma giorno dopo giorno si aggiungono nomi importanti ad una free agency che potrebbe spostare molti equilibri. Secondo quanto riporta Ric Bucher, penna di Bleacher Report, un altro nome che si aggiunge alla FA è quello di Jeremy Lin, point guard degli Hornets che ha diventerà unrestricted free agent dopo aver rifiutato la player option per il prossimo anno. La prima destinazione possibile potrebbe essere, secondo il giornalista americano, il Texas con fermata Houston. I nuovi Rockets di Mike D’Antoni, infatti, sono in vantaggio su altre squadre grazie a quella che oltreoceano chiamano “inside track“, ovvero sia più mezzi per convincere il giocatore a firmare questa estate. Lo spot di playmaker dei Rockets è attualmente vacante e Lin potrebbe ricoprire un ruolo importante nel nuovo scacchiera dell’ex coach di Lakers e Suns.
Le parole di Bucher, inoltre, raccontano di un valore di mercato sicuramente accresciuto dopo l’ottima postseason della PG: “Ha guadagnato più fiducia e più consapevolezza con le sue performance nei playoff e ora meriterebbe un contratto importante“. Dal primo di luglio si apriranno le danze per le contrattazioni. Al momento non c’è nulla di sicuro e non vi sono aperture da parte del giocatore che, tra l’altro, non ha mai smentito un suo ulteriore anno in North Carolina. Se se lo potranno permettere sondando il mercato, Lin può rifirmare con un adeguamento del contratto ancora con gli Hornets. D’altro canto, però, Mike D’Antoni ha una lunga storia con Jeremy Lin, essendo stato seduto sulla panchina dei Knicks nel momento della prima e incredibile Linsanity. Dunque, ottimi rapporti col coach ma burrascosi rapporti con il front office (Daryl Morey in particolare) della franchigia texana dopo la fine della parentesi neanche troppo esaltante di Lin a Hoston.
Lin in questa stagione ha fatto registrare 11.7 punti di media, 3.2 rimbalzi e 3 assist a partita con Charlotte, giocando 78 gare di cui 13 da titolare, tirando con il 41.2% dal campo e il 33.6% da 3 punti e giocando poco più di 26 minuti a sera.