Middleton sulla sirena batte Miami! Un Ellis da urlo demolisce gli Spurs, DMC doma i 76ers
MIAMI HEAT @ MILWAUKEE BUCKS 88-89: benvenuti al BMO Bradley Center di Milwaukee, in Wisconsin, dove si è giocato un interessantissimo match tra la sesta forza, i Bucks, e la settima forza, gli Heat, della Eastern Conference. Il momento di forma è opposto, con gli ospiti che sono reduci da un ottimo momento di forma, coincidente con una fase della stagione in cui Wade sta vivendo l’ennesima giovinezza, mentre i Bucks stentano a portare a casa prestazioni convincenti. Il primo quarto è subito sintomatico di una partita intensa, una partita che può quasi definitivamente stabilire le posizioni di entrambi in ottica playoff. Il primo quarto viene giocato magistralmente, soprattutto in attacco, dagli uomini di coach Spoelstra, concludendo con un parziale di 27-22. Nella seconda frazione arriva l’ennesima tegola per Miami: Hassan Whiteside cerca di stoppare il tentativo di schiacciata di Miles Plumlee ma il dito gli rimane incastrato tra palla e ferro. Il dolore arriva poco dopo e il centro degli Heat è costretto ad abbandonare la gara! Rotazioni ancor più ridotte per Spo. La determinazione difensiva dei Bucks cresce e Pachulia si trasforma nel più classico dei “go-to-guy” alzando il volume della radio. La risposta per Miami si chiama come sempre D-Wade, che pareggia poco prima della sirena di fine primo tempo. Si va negli spogliatoi col punteggio di 51-49 Heat. Le due squadre si dividono il secondo tempo, dominando un quarto a testa: Miami fa suo il terzo, con ottime trame offensive e concedendo solo 16 punti agli avversari. Le triple di Deng, Chalmers e Walker consentono agli ospiti di portarsi sul 72-69 a 3′ dalla fine del quarto. L’ultimo quarto comincia subito bene per i rosso-neri con il canestro di Dragic che vale il +16 a 10′ dalla fine (81-65). Quando il tabellone dell’arena segna 6:33, Wade inchioda la schiacciata dell’85-71, mettendo quasi in ghiaccio il risultato. E invece no, perchè Milwaukee si riprende con la forza il quarto! Prima Ilyasova, poi ancora Pachulia in entrambe le metà campo e per finire Bayless, autore del canestro del -2 a 2′ dalla fine! Questo minimo vantaggio viene annullato grazie ad un movimento più che sospetto di Pachulia, che gli arbitri reputano regolare, consentendo a Zaza di realizzare il canestro della parità! Miami si blocca completamente in attacco, se non fosse per una mischia furibonda dove ad uscirne vincitore è il solito Wade. A 12” dalla fine Ilyasova va in lunetta, segnando il primo, sbagliando il secondo, lotta a rimbalzo vinta da Beasley ma Bayless arriva come un falco e riesce a strappare una palla a due preziosissima. Nonostante la statura più minuta, l’esterno dei Bucks vince la contesa e la palla finisce nelle mani di Middleton che riconsegna a Bayless, il quale decide di attaccare il ferro ma sbaglia. Altra lotta a rimbalzo, stavolta lungo, ma ci arriva il solito guerriero Pachulia che la tiene viva, la scaraventa in campo come può servendo addiritttura Middleton che riceve a 0.9 dalla sirena e manda in aria la solita preghiera che viene accolta dagli dei del basket! Il buzzer beater di Middleton viene giudicato valido e i Bucks vincono 89-88! Arena, panchina e staff impazziscono di gioia! Non esiste migliore regalo per far felice il festeggiato Jason Kidd. Coach Spo, invece, deve riflettere sul blackout offensivo dei suoi Miami Heat (appena 9 punti ngli ultimi 12′).
MIAMI HEAT (32-38): Deng 13, Haslem, Whiteside 7, Wade 21, Dragic 16, Walker 9, Chalmers 14, Andersen 4, Beasley 4.
MILWAUKEE BUCKS (35-36): Antetokounmpo 16 + 10 RT, Ilyasova 19 + 11 RT, Pachulia 14 + 11 RT, Middleton 13, Carter-Williams 4, Bayless 10, Henson 5, Ennis, Plumlee 8, Mayo.
SAN ANTONIO SPURS @ DALLAS MAVERICKS 94-101: all’American Airlines Center di Dallas va di scena il derby texano tra Spurs e Mavericks. In un angolo abbiamo un matchup che veniva giocato anche 10 anni fa, ovvero sia tra Dirk Nowitzki e Tim Duncan, dall’altro abbiamo due squadre dagli umori opposti, con gli Spurs che vincono e finalmente convincono e con i Mavericks che puntano il dito principalmente contro Monta Ellis, molto in ombra dopo l’arrivo di Rondo. 48 minuti per capire chi sono veramente gli Spurs e i Mavs. Dopo 4 partite torna Manu Ginobili ma coach Pop, come sempre, preferisce preservalo. L’inizio di gara sottolinea il momento di forma opposto tra le due squadre, con gli uomini di coach Carlisle che faticano in maniera incredibile in difesa. Dopo appena 9 minuti di gioco il vantaggio Spurs tocca già la doppia cifra (21-11) prima di estendersi ancor di più. Il primo quarto termina sul 29-17 Spurs, che tirano col 52% dal campo. Il secondo quarto inizia con la stessa sinfonia: la solita circolazione di palla da capogiro per San Antonio, la difesa di casa che appare quasi immobile e inerme davanti ad un grandissimo attacco e il risultato + il nuovo +11. Ma le percentuali e le scelte perfette sono destinate a scemare per gli Spurs che perdono 6 palloni nel solo secondo quarto concedendo ottime chance di punti in contropiede ai Mavericks, soprattutto a Monta Ellis. Un 6-0 di parziale costringe Pop a chiamare timeout, mentre Dallas (e il pubblico) inizia a scaldare i motori. I Mavs riescono a chiudere sotto di 3 il primo tempo grazie ad un and-one da 3 punti di Parsons, vera spina nel fianco dei nero-argento. La rimonta è servita: Dirk per il vantaggio, la magia no-look di Rondo per la bimane di Chandler che vale il +3 Mavs! Chi diventa letteralmente immarcabile nel secondo tempo è Monta Ellis, che doveva dimostrare qualcosa e ha centrato in pieno l’obiettivo. Riesce a battere sempre prima e seconda linea difensiva di San Antonio, concludendo come sempre al ferro. Per quelle palle perse nel terzo quarto fate 8 per gli Spurs che, ora, si vedono soccombere sia fisicamente che numericamente (60-74, 2:03 III quarter). Gli Spurs quasi spariscono dal campo e Dallas ne approfitta! Dirk da 3, Ellis ancora in zingarata e ancora il tedesco con il suo rimbalzo n°10.000 in carriera! Straripante il “Man of the match”, ovvero sia Monta Ellis, con 23 punti nel solo secondo tempo e 38 totali, pareggiando il suo massimo in stagione. Game, set & match: finisce 94-101 Mavs!
DALLAS MAVERICKS (45-27): Parsons 15, Nowitzki 15 + 13 RT, Chandler 6, Ellis 38, Rondo 2, Aminu 2, Harris 9, Stoudemire 6, Jefferson 3, Felton 2, Villanueva 3.
SAN ANTONIO SPURS (44-26): Leonard 19, Duncan 6, Splitter 8, Green 17, Parker 8, Diaw 8, Belinelli 7, Bonner 5, Mills 5, Ginobili 7, Ayres 2, Williams 2, Joseph.
PHILADLPHIA 76ERS @ SACRAMENTO KINGS 106-107: Philadelphia è a quota 15 sconfitte consecutive in trasferta e vola a Sacramento per interrompere questa incredibile striscia negativa. Gli avversari, i nuovi Kings di coach Karl, non vogliono concedere ulteriori passi falsi davanti al pubblico di casa. La velocità di esecuzione del quintetto scelto da coach Brown è l’arma in più nell’avvio di gara dei Sixers, capaci di ribaltare l’azione da difensiva in offensiva in men che non si dica. Se Phila si aggrappa alle giocate si Smith e Noel, la risposta autentica dei Kings porta il nome DMC! Il canestro di Canaan sulla sirena vale il +4 Sixers dopo i primi 12 minuti di gioco. La rimonta di Sacramento nel secondo quarto porta ancora la firma di Cousins ma con l’aggiunta di mattoni pesanti da parte di Rudy Gay. Rimonta che dura poco per Phila in attacco sembra incredibilmente ispirata: segna 39 punti nel secondo quarto e tiene vive le speranze di vittoria grazie a delle percentuali quasi irreali. Le individualità dei Kings provano a uscire nel terzo periodo ma ai tentativi di McCallum e Gay rispondono sempre fortissimo i 76ers. Il vantaggio arriva nell’ultimo e decisivo quarto per i padroni di casa ma Phila vuole riuscire a portare a casa la gara. Lo dimostra Covington che va sopra al ferro in maniera incredibile. Non solo gioco aereo per Covington ma anche e soprattutto con quello perimetrale (5 triple a segno) che concede il vantaggio di 3 punti agli ospiti. L’ultimo minuto di gara tiene sulle spine tutti i presenti alla Sleep Train Arena di Sacramento: ci prova Cousins ma il suo tiro da sotto finisce lungo prima di capitare nelle mani del più piccolo in campo, McCallum, che ringrazia e firma il +2 (105-107, 48.7” dal giocare). La palla per vincere la gara finisce nelle mani di Thompson che la perde malamente distruggendo i sogni di vittoria dei Sixers. Finisce 106-107 Kings che arrivano alla quarta vittoria di fila.
SACRAMENTO KINGS (25-45): Casspi 5, Gay 21, Cousins 33 + 17 RT, McLemore 9, McCallum 11, Thompson 8, Stauskas 6, Miller 4, Williams 8, Evans 2.
PHILADELPHIA 76ERS (17-54): Mbah a Moute 5, Covington 21, Noel 14 + 10 RT, Smith 13, Sampson 8, Canaan 13, Grant 3, Robinson 16, Aldemir 2, Thompson 11, Sims.