#MarchMadness Final Four - North Carolina, dopo un anno per la vittoria
Parlare di North Carolina non è mai cosa facile. È una di quelle squadre che non puoi sottovalutare, una volta arrivati a marzo, ma che nemmeno puoi esaltare perché probabilmente ti sorprenderà nel modo in cui nemmeno immagini. Anche quest’anno è così, ma se siamo arrivati alle porte d’aprile a parlarne ancora è perché hanno più meriti di quanto ci si aspetti.
Secondo anno di fila alle Final Four, ma all’orizzonte ancora l’incubo Villanova che Roy Williams e gli altri si portano dietro: la tripla di Jenskins è rimasta lì, stampata nella testa di tutti e per tutta la stagione è stat un faro, un pensiero costante che ha accompagnato gli Heels fino alle porte del successo ancora, in una marcia che non pare aver avuto tentennamenti.
IL PERCORSO – Un ottimo attacco, ma soprattutto una gran difesa. Il basket è uno sport semplice, dietro si costruiscono i successi e davanti si mandano i giocatori tra i professionisti. La versione 2017 di North Carolina forse non ne manderà molti al piano superiore, ma di giocatori veri ce ne sono per arrivare fino in fondo: 85,5 punti di media realizzati, 70,5 quelli incassati nel torneo; la squadra di RW sa quando premere sull’acceleratore e quando ragionare.
Al primo turno Texas Southern è stato un ostacolo fin troppo facile (103-64), ma è con Arkansas, nel secondo turno del torneo, che i Tar Heels hanno mostrato le loro qualità: punto a punto, poi l’esplosione finale con un 12-0 che negli ultimi 3 minuti è valso il 72-65 definitivo.
Il passaggio alle Sweet 16 non ha riservato sorprese: operazione completata con successo con il 92-80 a Butler che ha spalancato le porte della grande notte con Kentucky.
Altra partita punto a punto, con la tripla del pari dei Wildcats e la risposta di Maye all’ultimo tiro. Il 75-73 finale è valso l’accesso alle F4 e la palma per la notte più emozionante alle Elite 8, vendicando la sconfitta in stagione ed aprendo le porte della rivincita.
IL LEADER – C’era un anno fa, ci sarà stavolta e sarà presente al prossimo Draft NBA 2017. Justin Jackson è il faro di UNC, l’uomo d’esperienza ed il più accreditato al passaggio tra i pro. I bene informati lo danno tra le prime 15 scelte (probabilmente la 12) con l’interessamento di Portland.
Per lui quasi 20 punti di media (19,7) ed una mano consistente sui due lati del campo. Una meccanica di tiro particolare, ma già sciolta per uno col suo fisico, che non disdegna nemmeno di avvicinarsi al ferro.
Accanto a lui i fidi Hicks e Meeks con Joel Berry a dare una grossa mano (chiedere a Barry).
I diavoli azzurri sono pronti a vivere nuovamente le emozioni di un anno fa, ma stavolta con finale diverso.
Tanto Villanova è lontana e sulle cadute più dure si costruiscono i migliori successi.