Luke Walton, da gregario a head coach vincente: dove allenerà il prossimo anno?
Nei Golden state Warriors, che ogni notte di più scavalcano record su record, c’è una storia nella storia che va raccontata; è quella di Luke Walton, 35enne di San Diego arrivato alla ribalta dopo anni di penombra in NBA. Nella sua vita un unico filo conduttore: la panchina, quella occupata per anni in giro per il paese con la maglia dei Lakers (2003-2012) e Cavaliers (2012-2013). La stessa panchina che gli ha permesso di mettere in bacheca – più o meno da protagonista – due titoli NBA con la maglia gialloviola, prima di premiarlo quando, svestiti pantaloncini e canotte, ha messo l’uniforme di vice e ha contribuito alla volata dei Golden State Warriors da vice di Steve Kerr.
Contribuito, si ma quanto? Questo ci si è chiesti ad inizio anno, quando Kerr, per problemi alla schiena, ha annunciato la sua assenza almeno per la prima parte di stagione dalla panchina dei Guerrieri. Per un attimo il panico ha preso gran parte dei tifosi, e forse anche lo stesso Walton, inconsapevole che da lì a qualche mese sarebbe stato protagonista principale di una delle maggiori cavalcate della storia del suo sport. I Warriors che oggi volano sul 29-1 lo hanno reso partecipe di un progetto in cui Walton gestisce un gruppo già formato dalla maestria dell’ex stella dei Bulls, ma che ha anche recepito i suoi messaggi; proprio per questo, a prescindere dal ritorno di Kerr e dal concludersi della stagione, tutti si aspettano di vederlo Head Coach non in sostituzione dal prossimo anno. Walton ha fatto tanta panchina, verissimo, nella sua decade NBA, ma da quella panchina ha avuto la possibilità di apprendere: agli ordini di Phil Jackson prima e di Kerr poi, due che avevano portato alla gloria insieme a Jordan i Bulls per poi specializzarsi con Lakers e Warriors.
Queste le probabili destinazioni del Walton head coach per il prossimo anno secondo i maggiori media americani:
HOUSTON ROCKETS – Dopo il licenziamento di McHale, molto dipenderà da come andrà avanti questa stagione, con Bickerstaff ad interim e un’annata che sembra già dover essere buttata alle ortiche. Un unico dubbio: i big presenti in squadra – da Harden ad Howard – come accetterebbero un’eventuale arrivo di un coach al suo terzo anno effettivo?
PHOENIX SUNS – Hornacek è il classico allenatore sull’orlo di una crisi di nervi, visto che è palese quanto nessuno più creda in lui dietro la panchina. La squadra non sembra averlo abbandonato, ma il licenziamento di due assistenti è un chiaro segnale in vista della seconda parte della stagione. Il roster dei Suns, comunque, si adatterebbe a Walton: giovane ed in ascesa proprio come lui.
WASHINGTON WIZARDS – I capitolini, attesi al definitivo salto di qualità, sembrano non essersi presentati all’appuntamento. I Playoff sono l’obiettivo, ma la società non sembra essere soddisfatta al massimo del lavoro svolto; in più, Washington, che ha già in squadra Beal-Wall, tra i migliori backcourt dell’intera Lega, sogna l’arrivo di Durant la prossima estate. In quel caso, a Walton converrebbe interessarsi…
MINNESOTA TIMBERWOLVES – L’opzione forse più interessante per Walton. Una squadra giovane e zeppa di talento che ha bisogno solo di convogliarlo nella stessa direzione. Passare da Curry e Thompson a Wiggins e Towns non è roba da poco per un emergente, ecco perchè Minnesota potrebbe essere l’occasione giusta. Peccato per il meteo; uno di San Diego a Minneapolis non deve trovarsi proprio costantemente a suo agio.
LOS ANGELES LAKERS – E se tornasse a “casa”? Secondo le ultime, i Lakers non hanno ad oggi intenzione di licenziare Scott al termine della stagione, ma l’estate che verrà sarà un vero crocevia per i gialloviola. Kobe si ritirerà, il mercato diventerà terreno fertile, e i Lakers dovranno ripartire in un modo o nell’altro. Ecco perchè la candidatura di Walton sarebbe fattibile. Che poi la vita sia un grande cerchio in cui arrivi spesso da dove sei partito, è un dato di fatto: e se la prima esperienza da head coach fosse per Walton sulla panchina ‘scaldata’ per anni allo Staples potremmo davvero raccontare tra qualche mese un’altra bella storia.