Lotta playoff a est : 6 squadre per 3 posti
Apre questa mini-classifica Milwaukee (38-38), leggermente staccata dal gruppone, con 3 partite di vantaggio su Brooklyn, ma i Bucks dopo la trade dead line hanno dovuto fare i conti con un vistoso calo, per lo meno di risultati, e sta viaggiando da quella data con un 7-15 che ad un certo punto, dopo una striscia di 6 sconfitte in fila, deve aver fatto venire brutti pensieri alla giovane squadra allenata da Jason Kidd. Ultimamente però la squadra del Wisconsin è in leggera ripresa, complice sicuramente una miglior intesa creatasi con Michael Carte Williams, giunto proprio il 19 febbraio per sostituire Knight (partito in direzione Phoenix), e il rientro dagli infortuni di OJ Mayo e Dudley che dalla panchina sicuramente danno un apporto importante.
Al settimo posto, dopo la vittoria di sta notte contro i Raptors (109-114), Brooklyn con un record di 35-40, squadra di cui è difficile capire l’identità poichè è capace di alternare strisce positive di vittorie come quella attualmente aperta di 5, a periodi invece più opachi, come la serie di 7 sconfitte in fila nel mese di gennaio. Bisogna sempre ricordare, però, che nonostante le difficoltà è pur sempre una squadra che ha giocatori importanti e con un bagaglio notevole di esperienza come Deron Williams, quando le caviglie gli permettono di esserci e sta notte non a caso autore di 31 punti, , Joe Johnson e Brook Lopez.
Segue all’ ottavo posto Miami (34-41), che a stagione in corso ha perso Bosh per i ben noti problemi di salute legati ai coaguli di sangue nei polmoni, ma hanno trovato sotto canestro una sorpresa assoluta come Hassan Whiteside, che in alcune occasioni è stato a dir poco trascinante, firmando prestazioni anche da tripla doppia fatte di 14 punti, 13 rimbalzi e 12 stoppate in 24 minuti di gioco in quel di Chicago; è arrivato Goran Dragic da Phoenix per prendere il posto da titolare nel ruolo di point guard di Mario Chalmers, nel mirino delle critiche di molti dopo le Finals dell’anno scorso, e possono sempre contare su Dwyane Wade che quando ha le ginocchia apposto può sfoderare partite da 40 punti come quella del 22 marzo contro i Pistons.
Con mezza partita di ritardo c’è Boston, squadra giovane che dopo la partenza dei Big Three e quest’anno di Rondo, ha iniziato ad accumulare scelte al draft, complice il piazzamento non proprio esaltante dell’ ultima stagione e vuole provare a far fare esperienza a giovani come Olynyk, Smart e Bass, magari concedendoci di vedere per qualche minuto anche Datome nei Playoff (che poi non si sa mai cosa può succedere).
Con un paio di partite di ritardo sperano ancora lì dietro Charlotte e Indiana, affrontatesi proprio sta notte con vittoria casalinga Pacers 93-74 e rispettivamente 33-43 e 32-44, che si aggrappano ai loro giocatori migliori come Walker per gli Hornets e George Hill per i Pacers che, magari sperano di accogliere un “miracoloso” ritorno di Paul George, ma se entrambe le squadre non tornano a spingere seriamente sull’acceleratore, date i recenti periodi negativi attraversati, allora sarà molto probabile che i playoff li vederanno solo in televisione.
In questi ultimi giorni di regular season il calendario contiene alcuni scontri diretti che riguardano proprio questa lotta playoff, Boston e Milwaukee che si sono affrontate oggi con vittoria Bucks 110-101, si riaffronteranno il 15 aprile, data di chiusura della regular season, da qui alla fine, poi ci saranno anche Miami-Charlotte, Brooklyn-Milwaukee e Indiana-Miami, insomma è ancora tutto molto in bilico.
E’ chiaro che tutte queste sono squadre che, nella migliore delle ipotesi, potranno ambire al sesto posto che gli permetterebbe, verosimilmente, di giocarsi una serie contro Chicago o Toronto, mentre per le altre 2 che la spunteranno gli accoppiamenti diranno Cleveland e Atlanta, ed è altrettanto chiaro, dunque, che le possibilità di passare il turno sono ristrette. Questi sono i playoff NBA però, le possibilità sono minime ma esistono, mai dire mai, magari tra queste squadre che ora sgomitano per accaparrarsi un posto potrebbe nascondersi una “cenerentola” capace di sorprendere tutto e tutti.