Leonard da MVP, Raptors da impazzire. Warriors ancora al tappeto (105-92) e titolo ad un passo per We The North
Atmosfera delle grandissime occasioni alla Oracle Arena per Gara-4 delle NBA Finals 2019 tra Golden State Warriors e Toronto Raptors, con i canadesi avanti per 2-1 nella serie. Come da previsioni della vigilia, i californiani recuperano Klay Thompson mentre devono fare ancora a meno di Kevin Durant; la vera sorpresa, però, è la presenza in panchina di Kevon Looney. L’avvio fa presagire una vera battaglia campale. I ritmi sono subito molto alti, ma la lucidità non è granché, al contrario della tensione, altissima. Il risultato si sblocca con un tiro dal mid-range di Curry dopo 2’19” di gioco, con Golden State molto più presente nel match rispetto a Gara-3, dato che avere o non avere Thompson in campo fa tanta differenza.
I padroni di casa provano subito ad aggredire la partita, con i due recuperati in extremis, Klay e Looney, che si mettono subito in evidenza. Ma qualche errore di troppo al tiro e un Leonard in versione factotum nei primi 12′ (13 su 17 dei Raptors nel primo periodo) impediscono ai californiani di prendere il largo (17-23 al 12′). Il copione non muta nel secondo quarto. I ragazzi di coach Kerr provano in tutti i modi a fare la differenza, sospinti da un sontuoso Thompson; ma il margine non supera mai le 8 lunghezze di vantaggio. Toronto, con Leonard che si prende, per così dire, un quarto di riposo, trova altri protagonisti soprattutto in Ibaka (dominante su entrambi i lati del parquet), Siakam e Lowry. Così, al 24′, il punteggio (molto basso) vede Golden State avanti 42-46.
La partita cambia improvvisamente in avvio di secondo tempo. Due triple fulminanti di Leonard (fantascientifico nel terzo periodo, con 17 punti a referto) valgono il primo vantaggio Raptors (48-46). Seguono alcuni minuti di botta e risposta tra le due squadre, con gli Splash Brothers in particolare nel provare a tenere avanti i Campioni in carica. Klay, da oltre l’arco, firma quello che sarà l’ultimo vantaggio Warriors (59-61 a 5’11” dall’ultimo intervallo). Da quel momento in avanti, la marea canadese travolge i giocatori di Golden State, sempre più svuotati e nervosi con il passare dei minuti; un 20-6 di parziale che fa barcollare vistosamente un gigante scopertosi con i piedi d’argilla (79-67 al 36′). Il quarto periodo non porta l’auspicata reazione di coach Kerr e dei tifosi Warriors, con la squadra di casa che non va oltre qualche timido tentativo, subito frustrato dalla compagine di coach Nurse, apparsa troppo più in forma sia fisicamente che soprattutto psicologicamente.
Di conseguenza, Toronto fa quel che vuole sul parquet, fino all’urlo liberatorio al risuonare della sirena (105-92). Il sogno, l’impresa da consegnare agli annali dista una sola partita; e lunedì notte, alla Scotiabank Arena, potrà scatenarsi la festa di una Nazione intera, coagulatasi al fianco della franchigia di Toronto. Tornando alla partita, spicca un Leonard al momento MVP per acclamazione (36+12 rimbalzi e 4 stoppate), coadiuvato in particolare da Ibaka (20 e 9/12 al tiro) e da Siakam (19+5 rimbalzi). Negli Warriors il migliore è Thompson (28), mentre delude Curry (27+6 assist, con 9/22 al tiro e 2/9 da tre); sfiora la tripla-doppia Draymond Green (10+12 assist e 9 rimbalzi).
TORONTO RAPTORS @ GOLDEN STATE WARRIORS 105-92 (3-1)
TORONTO RAPTORS: Gasol 9, Leonard 36 (12 reb), Siakam 19, Danny Green 3, Lowry 10, Anunoby, Miller, Powell, Ibaka 20, VanVleet 8, Lin, McCaw, Meeks . All. Nick Nurse.