LeBron supera Michael ma LA perde ancora. Ok Celtics e Spurs
Un’altra serata da ricordare, forse una delle più importanti nella carriera di LeBron James che supera Michael Jordan tra gli scoring leaders di tutta la storia Nba. Neanche il record però ha fatto passare in secondo piano la nuova sconfitta dei Lakers che perdono malamente in casa contro Denver. 31 i punti totali del re in una serata in cui i giallo viola perdono quasi del tutto le speranze di arrivare alla post season, con il pubblico che nonostante l’ennesimo traguardo di James, è molto deluso ed ha davvero poco per cui festeggiare. Per Denver altra partita quadrata, da grande squadra, con tutto il quintetto in doppia cifra guidato da un superbo Nikola Jokic ( 12 punti e 17 rimbalzi) e con un primo quarto da ben 43 punti che da lo stacco decisivo alla partita. Per i Lakers oltre al trentello di LeBron, 16 punti per McGee e 15 di un ottimo Alex Caruso.
Ottima vittoria per i San Antonio Spurs di Marco Belinelli che faticano contro degli ottimi Hawks che si arrendono soltanto nel finale. Primo tempo molto equilibrato con gli uomini di Popovich che cercano di scappare ma vengono raggiunti e superati prima dell’intervallo grazie alle buone giocate di Prince e Collins. Nel secondo tempo però San Antonio cerca di tornare in partita, approfittando dell’espulsione di Collins, raggiungendo così il + 7 ad inizio di quarto periodo. Atlanta non molla, Young entra in partita ma Aldridge e White portano nel finale il match sul versante Spurs che portano a casa la quarta vittoria consecutiva. 22 punti per Trae Young alla sirena, per San Antonio 32 punti di LaMarcus Aldridge, 18 punti per White. 104 – 111 il finale per i texani.
Dopo la pesante vittoria ottenuta alla Oracle Arena contro i Warriors, Boston ottiene un’altra vittoria importantissima nel finale contro Sacramento che ha tenuto fino alla fine ma ha mollato sul più bello. Avvio di spessore della squadra di Brad Stevens, trascinata da Jason Tatum che, visto il riposo precauzionale di Kyrie Irving, si prende la squadra sulle spalle. Sacramento nonostante Boston cerchi di scappare, rimane in scia ed impatta a fine primo tempo sul 49-49. Hordford ( 21 +11) e Hield (23 punti alla sirena) tengono la gara in totale equilibrio, a risolvere la partita a 2″ dalla fine è Gordon Hayward che mette la partita al sicuro con un jumper. Vittoria importantissima per Boston, sconfitta che fa male per Hield&Co. I playoff adesso sono a 4 gare di distanza. Boston vince all’ultimo respiro 111 – 109
Utah ottiene il quinto successo nelle ultime 6 gare, a farne le spese sono i Pelicans che cedono dopo un terzo quarto sotto ritmo, cercano di recuperarla inutilmente nel finale. Decisivo il parziale del terzo periodo (11-4) guidato da Mitchell che, insieme a Favors e Gobert, mette insieme in 48 minuti di gara ben 69 punti. New Orleans rientra fino al – 4 (80-76) nell’ultimo quarto, Favors e Crowder ricacciano indietro la squadra di Alvin Gentry. I 16 punti di Davis e i 23 di Randle servono a poco o niente, Utah continua la sua marcia verso la post season.
Vincono i Nets, mettendo così un altro bel mattoncino sulla rincorsa alla post season. A farne le spese, i mal capitati Cavs che ormai non chiedono nulla di più da questa stagione, se non qualche ottima scelta per il prossimo draft. Nonostante un’ottima partenza, i Nets vengono raggiunti e superati nell’ultimo quarto dai Cavs (85-80). Nell’ultima frazione però a salire in cattedra è il solito Spencer Dinwiddie che mette a referto 12 dei suoi 28 punti totali. Il parziale di 14-0 è mortifero per Cleveland che, nonostante i 24 punti finali di Kevin Love, è costretta ad alzare bandiera bianca e a cedere 113-107. 25 punti per il solito D’Angelo Russell.
Vittoria importante per i Pistons che spazzano via Minnesota e continuano a tenere la sesta piazza ad Est. Partita maestosa di Andre Drummond (31 punti e 15 rimbalzi) che riprende Minnesota dopo un ottimo primo quarto. I Pistons rientrano con calma in partita, rifilando poi 41 punti nel quarto decisivo agli avversari. Ottime prove per Kennard e Smith, per i T-Wolves inutile l’ottima prova da 24 punti di Karl Anthony Towns.
Vittoria di vitale importanza per gli Heat di coach Spoelstra che battono gli Hornets e ritrovano l’ottava piazza ad Est. Primo tempo totalmente equilibrato, con le due squadre che trovano la via degli spogliatoi sul 43-43. Ad essere decisivo per Miami è Hassan Whiteside che, oltre alla solita prova difensiva, mette a referto 18 punti conditi da 15 rimbalzi. Decisivo il parziale di 16-2 nell’ultimo quarto che permette agli Heat di ottenere una vittoria fondamentale. Inutili le ottime prove di Kemba Walker e Kaminsky per gli Hornets.
Vittoria per i Wizards del solito Bradley Beal che con i suoi 30 punti, regola i Dallas Mavericks. Partita ad alto punteggio con i Mavs che trovano un primo quarto da ben 41 punti. Washington risale di colpi nel match con Beal e con le ottime prove di Ariza e Parker. Inutile un’altra buona prova di Luka Doncic ( 31 punti e 11 rimbalzi), in una partita che oltre il punteggio non ha nulla da dire per ciò che riguarda il discorso playoff.
Dei sorprendenti Chicago Bulls vincono in volata contro i Sixers, mettendo a segno l’ennesima vittoria dalla pausa per l’All Star Game. Un superbo Zach LaVine (39 punti finali) regala con il canestro decisivo la vittoria ai Bulls. Nonostante l’assenza di Embiid, Phila ha trovato continuità raggiungendo il +10 nell’ultimo periodo. Parziale decisivo dei padroni di casa che vincono nel finale con la prodezza di LaVine a 1.6″ dalla sirena finale. 108 – 107 il punteggio finale per Chicago.
Nell’ultimo match della notte, vittoria casalinga di Phoenix che grazie ad un Devin Booker da 41 punti, regola i Knicks nel match tra le squadre con il record più basso ad Est e ad Ovest. Dopo un primo quarto da dimenticare, Booker prende per mano la squadra portandola all’intervallo sopra di 1 lunghezza (40-39). Nonostante un’ottima prova di DeAndre Jordan, i Suns prendono il largo nel secondo tempo, rilegando i Knicks alla quarta sconfitta consecutiva. 107 – 96 il finale in favore dei Suns.
CHARLOTTE – MIAMI 84 – 91
WASHINGTON – DALLAS 132 – 123
DETROIT – MINNESOTA 131 – 114
BROOKLYN – CLEVELAND 113 – 107
ATLANTA – SAN ANTONIO 104 – 111
CHICAGO – PHILADELPHIA 108 – 107
NEW ORLEANS – UTAH 104 – 111
PHOENIX – NEW YORK 107 – 96
SACRAMENTO – BOSTON 109 – 111
LOS ANGELES LAKERS – DENVER 99 – 115