LeBron James, la caccia al quarto anello in nome del Black Mamba
Ormai ci siamo. La stagione di NBA 2019-20 sta volgendo al fine dopo la lunga pausa e la decisione della federazione di disputare una parte finale di campionato nell’enorme complesso della Disney a Orlando. I risultati che si sono succeduti avevano già lasciato immaginare uno scenario piuttosto scontato per la finalissima, ossia uno scontro tra i Los Angeles Lakers e i Miami Heat, le due squadre che hanno dominato in lungo e in largo rispettivamente la Western e la Eastern Conference, le quali daranno dunque vita a un duello ad altissima intensità.
Sfida doppia
Si tratta, dunque, non solamente di una sfida di altissimo livello tra le due compagini più in palla della scena, ma anche e soprattutto dello scontro tra LeBron James, grande testimonial della Nike, e la sua ex squadra, quegli Heat che con lui in rosa avevano vinto l’anello nel 2012 e nel 2013. Il nativo di Akron, per molti un autentico predestinato nel gioco del basket, sta mettendo a segno un finale di stagione a un ritmo elevatissimo, prodigandosi non solo in attacco ma anche in alcune azioni difensive di tutto rispetto. Adesso che la finale con Miami è diventata una realtà, saranno sicuramente molte le emozioni che assaliranno il classe 1984, il quale aspira al suo quarto anello di sempre. Del resto, da quando all’inizio dell’anno scorso aveva deciso di prendere sulle spalle l’eredità di Kobe Bryant indossando la casacca dei Lakers, il suo intento era chiaro: voleva ridare lustro alla grande franchigia californiana. E il numero 23 della squadra di Los Angeles ha più volte ribadito di puntare alla vittoria del titolo a ogni costo. Aspettando la finale, possiamo dunque notare come la squadra gialloviola sia vista come la grande favorita alla vittoria del titolo nordamericano secondo le principali scommesse sul basket con una quota di 1,25 il 28 settembre. Sarà dunque una sfida molto stimolante per LeBron, da molti definito il miglior giocatore del decennio, il quale non solamente vorrà vincere il suo quarto titolo di sempre, ma vorrà anche trionfare per un’altra ragione.
L’eredità di Kobe
La ragione ulteriore per la quale la guardia dei Lakers ce la metterà tutta per trionfare nella serie della finale è quella di confermare il passaggio dell’eredità di campione con i Lakers da Kobe Bryant. Il classe 1984 è stato prima ammiratore e poi amico dell’ex giocatore gialloviola, scomparso a gennaio in un tragico incidente in elicottero, al quale ha dedicato un toccante discorso poco dopo, dimostrando quanto fosse legato a lui. Il naturale passaggio di consegne tra Kobe e LeBron, già avvenuto l’anno scorso quando quest’ultimo aveva accettato il corteggiamento dei Lakers per tornare a dare lustro alla storica squadra dell’Ovest, avrà dunque bisogno della conquista del titolo per essere consacrato del tutto. James è senza dubbio motivatissimo a dare il meglio, come ha dimostrato in una serie di partite in questa fase finale così speciale, e nonostante non abbia vinto il titolo di MVP della stagione, assegnato al giocatore di Milwaukee Giannis Antetokounmpo, il suo obiettivo non è cambiato. Il numero 23 dei gialloviola vuole essere protagonista e vincere l’anello sia per lui sia per Kobe, il quale ha vinto in totale cinque titoli di campione NBA, tutti da protagonista. In caso di trionfo, LeBron arriverebbe così a quota quattro, potendo puntare al quinto anello l’anno prossimo.
Contro Miami
Tuttavia, nonostante i favori del pronostico, la guardia di Akron dovrà sudare sette camicie (forse in sette partite) per riuscire ad avere la meglio dei Miami Heat. La sua ex squadra, infatti, viene da una stagione nella quale si è qualificata ai playoff dopo un misero quinto posto nella Eastern Conference, ma è riuscita alla fine a mostrare i denti quando veramente doveva farlo, facendo fuori prima Indiana e poi Milwaukee vincendo la prima serie per 4-0 e la seconda per 4-1. Le grandi prestazioni della sorpresa Tyler Herro e di Jimmy Buttler, gli uomini più in forma del momento nella truppa allenata da Erik Spoelstra, hanno fatto mettere in guardia persino LeBron, le cui statistiche di quest’anno sono comunque molto positive.
Per vincere, insomma, il predestinato dovrà sforzarsi più del dovuto, chiedendo soprattutto aiuto ai compagni. Rispetto a Miami, infatti, Los Angeles vive meno delle giocate del collettivo. Alla fine, tuttavia, a decidere sono sempre i campioni. E James è uno di quelli.