LeBron, from downtown: i problemi dall'arco di James
29.3% da 3pt è forse l’unico indizio della sua presunta appartenenza al genere umano. La prova che anche i fenomeni hanno sempre qualcosa su cui poter lavorare. “Non sono un tiratore da 3, non è il mio gioco. Quando finirò la carriera, nessuno si ricorderà di me come di un grande tiratore da 3. Se entrano, bene, altrimenti continuerò ad andare nel pitturato.”. Non sarà un tiratore, ma è un vincente, ed in quanto tale avrà senz’altro notato che negli anni in cui ha portato a casa l’anello o ci è andato davvero vicino (Miami) la sua % da oltre l’arco era decisamente sopra la media NBA, garantendogli un gioco più vario e più difficilmente contenibile.
Come ogni giocatore/allenatore sa, in difesa, se un avversario è un temibile tiratore bisogna marcarlo da vicino. In caso contrario, gli si può lasciare qualche centimetro in più. Come ogni giocatore/allenatore sa, in attacco, se un difensore marca da vicino è più facile batterlo con una finta o un buon primo passo, se viene lasciato un metro o si viene aspettati dentro l’area, concludere al ferro diventa più complicato. La difesa è in grado di leggere prima le intenzioni e posizionarsi meglio. Questi principi basilari valgono anche per James, sebbene lui batta sempre almeno due uomini, anche se questi lo aspettino a tre metri, con disarmante facilità, non è sempre possibile prendere un buon tiro al ferro quando tutti i difensori son lì ad aspettarti. La situazione può diventare più comoda se il primo difensore è costretto, causa una discreta credibilità del tuo tiro, a marcarti anche oltre i 7 metri. Se lo è per noi comunissimi mortali, figuriamoci per l’androide.
Eppure, riprendendo quanto scritto dal sommo Neil Paine su FiveThirtyEight.com, scopriamo come teoricamente il tiro di LeBron dovrebbe esser addirittura migliore dello scorso anno. E non di poco.
Nel 2014/15, solo il 46.7% delle sue triple era assistita, quest’anno ben il 62.1%. Lo scorso anno prendeva molte triple dal palleggio, probabilmente il tiro più difficile del gioco. Quest’anno l’11% di queste è diventato una situazione di catch-and-shoot. Inoltre molte meno triple, rispetto alla stagione passata, sono arrivate in situazioni di gioco vicine alla sirena. Meno anche quelle contestate o molto contestate (dati forniti da NBA.com e SportVU). Le statistiche dimostrano chiaramente come quest’anno il 23 in amaranto abbia molto più tempo e spazio per prendersi un tiro pesante, eppure le sue cifre sono in forte frenata.
LeBron è ad oggi il terzultimo in classifica tra i peggiori tiratori da tre NBA (tra quelli con numeri sufficienti). Ultimo? Kobe. Malgrado ciò, Cleveland rimane quarta in Offensive Rating (107.6) e quinta sia in True Shooting % (55.3%) sia in Effective FG% (51.9%). Il Prescelto, sebbene alle prese con diversi problemi interni alla squadra, continua a sostenere di sentirsi molto meglio rispetto allo scorso anno. I numeri tendono a sostenere il contrario, ma se c’è uno contro cui non scommetteremmo un penny bucato, è proprio KingJames.