"Caro soldato...": Larry Nance Jr. e Bianca Campbell, 14 lunghi anni dopo
Una storia che fa sorridere, emozionare, credere al destino. Una storia reale, in tutto e per tutto. Che comincia 14 anni fa, quando tanti giovani americani sono impegnati in Medio Oriente nei conflitti successivi all’attentato alle Torri Gemelle. Tra questi, una giovane ventenne, Bianca Campbell, che nel febbraio 2003 arriva in Arabia Saudita. Un mese dopo, la soldatessa perderà uno dei suoi migliori amici, commilitone, in un tragico incidente stradale. Di lì a pochi giorni, arriva la lettera di un bambino di una scuola elementare di Akron. “Caro soldato degli Stati Uniti, mi chiamo Larry Nance. Ho una sorella e un fratello che mi danno fastidio tutto il tempo. Mio padre ha giocato nella NBA. Grazie perché lotti per noi in guerra. Devi essere coraggiosa e ti mancherà tanto la tua famiglia. Spero che potrai fare presto ritorno a casa e riunirti alla tua famiglia. Buona fortuna, Larry Nance”.
Quelle poche righe, semplici e sincere, toccarono il cuore di Bianca, che gli rispose. Bastarono le parole di gratitudine di un bambino, per darle un po’ di conforto. A distanza di poche settimane, altri compagni furono catturati a Nassiriya. Puntuale, arrivò un’altra lettera. “Caro soldato, la guerra è finita? Dov’è Saddam? Come stai? Io sto bene. Grazie per avermi risposto. Dove sei? Sai giocare a basket? Anche a me piacciono i Lakers, stanno vincendo la serie con Minnesota. Qual è il tuo giocatore preferito? Il mio è Shaq. Chi vorresti che scelga LeBron James? Io voglio che lo prendano i Cavs, perché mio padre ha giocato per i Cavs. Il suo numero è stato anche ritirato. Di nuovo grazie, da Larry Nance”. Bianca non conosceva il padre di Larry, e non ebbe più l’opportunità di rispondergli per l’entrata nel vivo del conflitto armato in Iraq.
@Larrydn22 many moons ago u were my pen pal during my tour overseas. It always meant alot, still have the letters. Glad your dreams came tru pic.twitter.com/i9hybhLJFw
— Bianca aka Mz.BdotZ (@yonkbz) 21 luglio 2017
Oggi, Bianca studia psicologia e lavora in un’associazione che aiuta gli afroamericani ad uscire dai disturbi traumatici post-bellici a Tacoma, nello stato di Washington. Nel luglio 2014 condivise su Facebook le foto di quelle lettere, che aveva gelosamente conservato, come ricordo di un sostegno incommensurabile nella disperazione della guerra. Il social network, che ripropone i “ricordi”, ovvero ciò che è stato pubblicato sulla propria bacheca nello stesso giorno indietro negli anni, permise a Bianca di rivedere quelle foto. Ma soprattutto permise a suo marito di farle presente che adesso Larry Nance Jr. gioca in NBA. Proprio con i Lakers che tanto tifava. Così, preso un po’ di coraggio, Bianca lo tagga in un post su Twitter, con tutte le immagini di quelle lettere. “Tanti anni fa eri il mio amico di penna durante la mia missione. Significa ancora molto per me, conservo quei fogli. Sono felice che i tuoi sogni si siano avverati” gli scrive.
@yonkbz @Larrydn22 my mom was going through old stuff and mentioned having the replies from the soilders in 5th grade, thought I’d share 🙂 pic.twitter.com/XcIBgvoThs
— Katie Kimberly (@ktkimberly) 8 agosto 2017
Larry intanto finisce di allenarsi, poi prendendo il telefono nota dei movimenti impressionanti su Twitter. Ricorda immediatamente di aver scritto quelle lettere, e senza pensarci due volte risponde, invitando Bianca allo Staples Center per assistere ad una partita dei Lakers. Così, per la prima volta dopo 14 anni, i due amici di penna si incontreranno stanotte, con la Campbell – accompagnata dal fratello maggiore e il figlio – che riceverà anche l’omaggio del pubblico presente. Avrà un pass che le permetterà di accedere a tutte le aree della struttura. “Sarà meraviglioso dare un volto a quel nome” ha detto Nance Jr. Un lieto fine, dunque, atteso 14 anni.