Lakers, LeBron James: "Ho pensato seriamente di lasciare la Bolla"
A margine della vittoriosa Gara-5 di stanotte contro i Portland Trail Blazers (122-131), che ha consegnato ai Los Angeles Lakers il successo nella serie (4-1) e il passaggio alle Semifinali della Western Conference, LeBron James è tornato a parlare ai microfoni dei giornalisti dopo alcuni giorni di silenzio assoluto.
Pur in poche ore, tanta acqua è passata sotto i ponti, dal boicottaggio dei giocatori in seguito al ferimento di Jacob Blake a Kenosha, Wisconsin, passando per la scomparsa di uno dei maggiori simboli della comunità afro-americana, l’attore Chadwick Boseman. “Ho pensato seriamente di lasciare la Bolla, così come gli altri giocatori e anche voi giornalisti. Non penso proprio ci sia stata anche solo una persona che non sia stata sfiorata dal pensiero di andarsene di qui” – sottolinea il #23 – “Parlo in generale, non solo per tutto quello che è successo. Questa idea mi è passata per la mente almeno una volta al giorno“.
“Si spera che gli ultimi due giorni abbiano significato qualcosa, in vista di un cambiamento per un futuro più luminoso. Speriamo di vederlo e, quando ci volteremo indietro, di poter dire che questo è stato il momento dal quale tutto è partito” – aggiunge James – “Io scelgo le mie battaglie, ascoltando ed osservando quello che accade attorno a me. Esprimo la mia opinione, faccio quel che faccio non per interesse personale, ma per migliorare le prospettive di tutti, anche per gli altri 300 ragazzi nella Lega“.
In questi giorni, LeBron ammette di aver avuto consulenti molto speciali nell’aiutarlo a prendere le decisioni giuste. Parliamo di Barack Obama (“Un grande uomo. Vorrei che fosse ancora il presidente degli Stati Uniti“) e di Colin Kaepernick (“Un altro di quegli atleti che hanno segnato una generazione. Di lui parleranno non solo le azioni in campo, ma soprattutto quelle fuori dal campo, come per Muhammad Ali. Lui è chiamato il campione del popolo, certamente non per quello che ha fatto sul ring“).
Non poteva mancare, infine, un ricordo di Chadwick Boseman, attore di Black Panther, il primo supereroe di colore della saga Marvel, scomparso all’età di 43 anni per un male incurabile: “Anche se sapevamo che era solo una storia di fantasia, per noi sembrava reale. Finalmente ci siamo sentiti come se avessimo il nostro supereroe nero, e nessuno poteva togliercelo. Perderlo è triste per la nostra comunità. Perdere Black Panther e Black Mamba nello stesso anno è dura. Concordiamo tutti sul fatto che il 2020 è stato l’anno più schifoso della mia vita. Non c’è nemmeno da farsi delle domande a riguardo“.