Lakers, Deng: "So cosa provano i rifugiati. Io stesso lo sono stato"
Il Decreto temporaneo Anti-Immigrazione voluto dall’Amministrazione Trump continua a fomentare le proteste e il dibattito negli Stati Uniti ed oltre. Una situazione che va a toccare anche la NBA, che tiene sotto controllo la condizione di due suoi giocatori, Thon Maker e Luol Deng.
Proprio il giocatore dei Lakers, dopo aver pubblicato lunedì un post su Twitter, seguito dall’hashtag #ProudRefugee, ha rilasciato una lunga intervista ai media nel post partita del match con i Nuggets. “So cosa provano un sacco di rifugiati” – esordisce l’inglese di origini sudanesi – “Non possono dire la loro nè verranno mai ascoltati. Passano attraverso tante situazioni al di fuori del loro controllo. E’ davvero dura, sia individualmente che come famiglia, correre verso la luce in fondo al tunnel e poi vederla spegnersi“.
“Mi ricordo di quando ero un ragazzino, rifugiato in Egitto. Ogni giorno avevo la speranza che saremmo riusciti a partire e ad arrivare in un qualche posto” – prosegue Deng – “Non importava dove, bastava avere un’occasione per ricominciare. E quella è arrivata cinque anni dopo. Sono grato di essere cresciuto in Egitto, perchè ho imparato tanto; allo stesso tempo, però, so bene cosa si prova ad essere un rifugiato“.
“Il messaggio che ho postato su Twitter era un tentativo di trasmettere la mia vicinanza alle persone che stanno vivendo questa situazione. A volte accadono cose che non possiamo controllare, e allora non ci resta che pregare e restare ottimisti sperando in un cambiamento positivo. Basta comunque sapere che lì fuori ci sono tante persone vicine al loro dolore e che vorrebbero fare molto di più“, spiega il giocatore dei Lakers.
Sull’associazione tra rifugiati e terrorismo, Deng è chiaro: “Ho visto la notizia e ho letto molto, ma se si vuole veramente andare fino in fondo, bisogna distinguere ciò che è vero da quello che non lo è. Da quel che ho capito, non credo ci siano stati molti attentati terroristici compiuti da rifugiati in questo Paese. Sinceramente, non so dove porterà questa situazione. Possiamo solo aspettare e vedere come si evolvono le cose. Comunque, non voglio rimaner coinvolto in discussioni politiche. Quando si entra in questo campo, preferisco tirarmi fuori, perchè quando esprimi un giudizio politico, spesso alla gente può non piacere quello che dici“.
“Di solito, a me non piace parlare di situazioni così difficili. ma stavolta sono felice di prendere l’iniziativa” – conclude Deng – “Tutto quello che sto dicendo è frutto di ciò in cui credo e del mio vissuto, non voglio andare contro niente e nessuno. Fin dal primo giorno ho dedicato la mia vita agli altri, perchè mi ritengo fortunato ad avere avuto la mia chance. Bisogna sempre avere speranza, anche quando le cose non vanno nella direzione giusta. Tutto quello che si può fare è sperare“.