LAC@SAS, Gara-4: La premiata ditta CP3-Griffin trascina i Clippers. E' 2-2!
All’AT&T Center di San Antonio, Texas, Spurs e Clippers scendono in campo per Gara-4 della serie da subito definita come la più incerta del primo turno di Playoff. I texani, reduci da due vittorie di fila, vogliono ipotecare la serie; i californiani, dal canto loro, devono riscattare Gara-3 e tornare a Los Angeles in parità.
Gli ospiti fanno subito capire di essere un’altra squadra rispetto a quella maltrattata dai Campioni in carica appena due sere fa: subito Griffin alza per Jordan, che inchioda; a segno anche Paul e Redick; immediato 6-0 per i losangelini. La replica, per i ragazzi di coach Pop, è affidata al miglior difensore della Lega, Leonard, il quale mette a referto 8 dei primi 10 punti di San Antonio. La partita è subito accesa e vibrante, proseguendo sul filo dell’equilibrio. Entrano bene, dalla panchina, Crawford da una parte, e Mills dall’altra. J-Crossover, in particolare, risulterà decisivo nell’economia del match, insieme al figlio del mister. Fatto sta che, con 4 punti in fila del ragazzo australiano, il primo quarto termina 25-25.
Si parte con le rotazioni, in avvio di secondo periodo. Fa il suo ingresso in campo anche il nostro Belinelli, ma la partita riserverà per lui ben poche soddisfazioni: a causa di problemi di match-up, il nativo di San Giovanni in Persiceto gioca appena 6′, con 3 punti a referto (0/2 dal campo), 2 rimbalzi ed un assist. L’energia di Mills e la sapienza di Diaw mettono in difficoltà la difesa ospite, ma coach Rivers trova nel figlio Austin un’arma in grado di far davvero male agli Spurs (7 in fila per il prodotto di Duke). Le due squadre proseguono punto a punto, con Ginobili prima, e Leonard poi (tripla dall’angolo dopo una magnifica azione corale dei texani) che impediscono ai Clippers di allungare. A 1’18” dall’intervallo lungo, però, CP3 piazza la tripla del +6 (51-45). Parker, dall’altro lato del parquet, firma il layup del 51-47, punteggio col quale le due compagini fanno il loro rientro negli spogliatoi.
Il terzo quarto vede il ritmo del match salire ulteriormente d’intensità, con la difesa Spurs, in particolare, non proprio ineccepibile. Comunque, è un grande TD (10 nel periodo) che prova a mettersi sulle spalle la squadra, sfoggiando tutto il suo repertorio, in particolare su Blake Griffin. Proprio quest’ultimo (10 nel periodo anche per lui), però, risponde a tono, piazzando 8 punti consecutivi (di cui 6 derivanti da due giochi da tre punti conquistati con grande abilità); un suo jumper dalla media, su assistenza di Paul, vale il +5 ospite (63-58 a 6’45” da fine quarto). Non è il solo, nelle fila dei Clippers, ad essere determinatissimo. Dopo che San Antonio riesce anche a passare in vantaggio (due liberi di Mills), CP3 batte in palleggio Diaw e, nonostante l’opposizione anche di Leonard e Duncan, alza una parabola spettacolare per il 67-66. Kahwi replica con un sontuoso step-back, ma Paul, dopo essere stato mandato in lunetta per ben tre volte in 32″ (6/6 il risultato), penetra in area e batte Bonner, con un altro tiro dal mid range. Al 36′, siamo sull’81-76 Clippers.
Gli ospiti accelerano pesantemente ad inizio quarto periodo. Austin Rivers e Crawford si confermano dei fattori in questa partita: il primo con delle accelerazioni fulminee, il secondo inventandosi un canestro pazzesco mentre cade all’indietro, dopo aver subito fallo da Ginobili. Con il 12-4 che ne consegue, i Clippers volano sul 93-80 (9’41” dalla fine). Non è finita, perché rabbiosa arriva la reazione dei detentori dell’Anello: Parker, Duncan e Leonard riportano San Antonio sul -5 (93-88 a 7’37”); in più, Paul ha commesso il 5° fallo della sua partita. Coach Rivers, però, mantiene in campo l’ex Hornets, mentre, al contrario, tiene in panca DeAndre Jordan, nuovamente vittima dell’Hack-a-Shaq di Popovich. La rimonta degli Spurs non si concretizza principalmente per due motivi: stanchezza e mancanza di lucidità. Allora i Clippers ne approfittano per dare l’ultima, definitiva sgasata alla partita. Paul, con un crossover manda fuori giri Duncan, piazzando il jumper che porta il vantaggio dei californiani in double digit; ancora CP3 penetra e scarica per Redick, che piazza la bomba del +14 (106-92 a 3’29” dalla sirena). Leonard non vuole alzare bandiera bianca e mette lì due triple in un amen, per il -8 (106-98). Il canestro della staffa è di DeAndre Jordan, il quale schiaccia di prepotenza il pallone del +10 a 1’10” dal termine. Vincono i Clippers 114-106.
E’ stata una vittoria meritata per i Clippers, derivata primariamente dalla migliore condizione fisica dei ragazzi di coach Rivers. D’altronde, Popovich l’aveva dichiarato alla vigilia, temeva molto questa partita ravvicinata. Ma non è stato solo questo a spingere i losangelini a pareggiare la serie. Oltre alle prove più “vistose”, ovvero quelle di un sontuoso Paul (34+7 ast) e di Griffin flirtante con la tripla doppia (20+19 reb+7 ast), fondamentale è stato l’apporto del trio Redick-Crawford-Rivers (rispettivamente 17, 15 e 16 punti a referto) costituendo il boost sul quale i Clippers hanno costruito il successo. Negli Spurs, invece, i vari Leonard (26+7 reb), Duncan (22+14 reb) e Parker (18) non sono stati sufficienti. Troppo pesanti le controprestazioni di Splitter e Green (0/5 e 0/6 dal campo). Popovich, comunque, può sorridere per un recuperato Mills (14). Adesso la serie torna in California, con Gara-5 prevista martedì sera.
LOS ANGELES CLIPPERS (2-2): Griffin 20 (19 reb), Barnes 4, Jordan 6 (14 reb), Paul 34, Redick 17, Crawford 15, Davis 2, Turkoglu, A. Rivers 16, Udoh, Hawes, Hudson, Jones
SAN ANTONIO SPURS (2-2): Duncan 22 (14 reb), Leonard 26, Splitter, Parker 18, Green, Ayres, Belinelli 3, Baynes, Bonner, Diaw 10, Mills 14, Joseph 2, Ginobili 10