La pazza notte degli Warriors: Thompson rinnova, Iguodala va ai Grizzlies. Nella Baia sbarca Russell
One of those nights.
Può riassumersi così la notte d’apertura della Free Agency 2019 per i Golden State Warriors; una notte che ha rivoluzionato e rivoluzionerà gli orizzonti futuri della franchigia grande protagonista dell’ultimo lustro NBA. Innanzitutto, i californiani hanno come ampiamente da previsioni blindato Klay Thompson, accordandosi per un quinquennale da 190 milioni di dollari.
Però i vice-campioni in carica hanno salutato in una volta sola gli MVP delle tre Finals vinte, ovvero Kevin Durant (2017, 2018), che ha abbracciato la causa dei Brooklyn Nets, e soprattutto Andre Iguodala (2015), ceduto ai Memphis Grizzlies.
Ma cosa c’è dietro a tutto questo? In pratica, per sostituire KD, il GM Myers, fresco di rinnovo, si è buttato su D’Angelo Russell, strappandolo ai Minnesota Timberwolves grazie ad un quadriennale da 117 milioni di dollari. C’è un però. Per far funzionare la cosa, gli Warriors avrebbero dovuto metter su una sign-and-trade con i Nets, la quale però avrebbe portato alla violazione dell’hard cap a 139 milioni dollari.
Myers quindi ha virato verso i Memphis Grizzlies, sacrificando (in maniera molto dolorosa) Andre Iguodala, spedito in Tennessee insieme a due prime scelte protette ai Draft 2024 e 2025, ed una non protetta a quello 2026; nella Baia sbarcheranno invece Treveon Graham e Shabazz Napier. Da prime indiscrezioni, sembra che Memphis abbia intenzione di tagliare Iggy; sorte che dovrebbe toccare anche a Graham e Napier.
Tutto ciò porta ad una situazione davvero non facile da gestire nella Baia, soprattutto nel reparto lunghi. Al momento Golden State si trova a dover completare il roster con appena 20 milioni di dollari e a contratto, al momento, oltre ai vari Curry, Thompson, Green ed appunto Russell troviamo soltanto Damion Jones, Jacob Evans e Alfonso McKinnie (il cui contratto diventerà garantito a Gennaio); in più ci sono i tre rookie scelti al Draft 2019, ovvero Jordan Poole, Eric Paschall e Alen Smailagic.
Il possibile tentativo per assicurarsi nuovamente DeMarcus Cousins, da difficile qual’era, diventa pura utopia; Shaun Livingston appenderà le scarpette al chiodo; sarà difficile trattenere due restricted free agent come Quinn Cook e Jordan Bell. Soprattutto, diventa estremamente spinosa la situazione di Kevon Looney, giocatore considerato fondamentale da coach Kerr, con il quale Myers dovrà trattare in modo molto attento per evitare che scelga altri lidi, Boston in primis.
Al di là di ogni discorso, comunque, quel che è certo è che stanotte gli Warriors hanno cambiato radicalmente volto. Il campo e i prossimi mesi ci diranno se riusciranno a restare ancora sulla cresta dell’onda oppure no.