LA LAVAGNA - Russell Westbrook e l'arte dello split
Ritorna La Lavagna di NBA24 e lo fa con un’eccezione quasi obbligatoria. Per questo nuovo appuntamento non affronteremo nessuno schema (apparentemente) ma una situazione che una squadra utilizza in maniera ricorrente e dai risultati quasi sempre redditizi. Stiamo parlando degli Oklahoma City Thunder di coach Donovan e, soprattutto, di Kevin Durant e Russell Westbrook. La nostra attenzione sarà rivolta proprio al folletto angeleno con la #0. Prima di arrivare al dunque, però, vanno affrontate un paio di precisazioni. La prima riguarda l’utilizzo di una terminologia più specifica, la seconda la legenda sui nostri schemi. Andiamo con ordine. Come prima cosa dobbiamo cercare una definizione chiara di SPLIT. Quando utilizziamo questo concetto ci riferiamo ad una variazione offensiva dell’esecuzione normale di un pick&roll. Detto così potrebbe sembrare un po’ complesso ma cercheremo di spiegarlo meglio anche con l’aiuto della nostra grafica. In parole più spicciole, lo split è il passaggio di chi riceve il blocco in uno spazio che si crea tra il bloccante e il difensore del bloccante che sceglie di blitzare o eseguire uno show. La seconda precisazione, invece, riguarda la legenda della nostra lavagna: in precedenza abbiamo utilizzato le X in rosso per indicare il punto di arrivo del giocatore con palla dopo un movimento. Stavolta, come unica eccezione, utilizzeremo le X in rosso per indicare i difensori coinvolti nelle nostre spiegazioni.
Eccoci arrivati ai nostri Thunder e al nostro miglior attore protagonista, visto che siamo ancora in zona Oscar. Russell Westbrook fa dell’agilità e della rapidità i suoi punti di forza migliori, aiutato anche da un fisico che gli permette di avere maggior spinta non perdendo nulla in termini di visione di gioco. La specialità della casa sono le triple doppie e non a caso il talento uscito da UCLA viaggia a 24.3 punti, 10.3 assist e 7.6 rimbalzi di media a sera. Come nascono queste cifre incredibili? Come può un playmaker avere quasi una tripla doppia di media? La risposta è più complessa di quanto si pensi ma un aspetto che viene troppo spesso sottovalutato di Westbrook è la sua grandissima capacità di saper leggere – e quindi giocare – i pick&roll. La bravura della point guard dei Thunder sta tutta nel saper unire due fondamentali non troppo curati oggigiorno: la lettura della difesa e il cambio di direzione pressoché fulmineo.
La partenza è quella classica per giocare un pick&roll scegliendo uno dei due lati a disposizione. Salgono, dunque, il 4 e il 5 e sarà del play la decisione. Il più delle volte Westbrook predilige giocarlo con Ibaka per la sua qualità sia in fase di taglio (p&r) sia in fase di pick&pop, ovvero sia non tagliare dopo il blocco ma aprirsi per un catch and shoot. Una volta scelto il lato, il play sfrutterà il blocco del 4 (nel nostro caso) e fingerà di eseguire un pick&roll standard, ovvero sia o servendo il lungo che rolla o giocando con l’esterno che sale, usandolo come sponda per dar palla in post al lungo che taglia. Coach Bill Donovan preferisce giocare con gli esterni (2 e 3) in angolo. Questa scelta, non banale, ha come conseguenza quella di costringere i difensori a rimanere attaccati ai loro avversari, specie se negli angoli metti giocatori come Kevin Durant (39.7% da 3), Dion Waiters (36.3% da 3), Anthony Morrow (39.6% da 3), Cameron Payne (38.3% da 3) o Randy Foye (37% da 3 in carriera). Non è secondario questo aspetto e tra qualche passaggio capiremo anche perchè. La fase successiva, la più delicata sia per la fase offensiva sia per quella difensiva, prevede le scelte delle 4 parti prese in esame: il difensore del play dovrà scegliere in che posizione passare, ovvero sia se seguire il numero 1 passando sul blocco, se tagliare il blocco rischiando il tiro da 3 punti, se passare dietro bloccante e compagno di squadra. Le ultime due opzioni non sono percorribili quando parliamo di Westbrook perchè la stella dei Thunder tira anche con il 30.6% dall’arco. La scelta più logica è quella di inseguire, ovvero sia rincorrere il play passando sul blocco. L’altra importante scelta è quella che dovrà fare il difensore del lungo che blocca: può semplicemente eseguire quello che in gergo si definisce aiuto e recupero, ovvero sia uno scivolamento di contenimento per poi ritornare sul proprio uomo non appena ritorna il difensore del play, oppure blitzare, cioè uscire forte e aspettare il compagno di squadra per raddoppiare. Si tende ad utilizzare la prima opzione sui pick&roll dei Thunder. Il problema si inizia a intravedere quando lo show del difensore del lungo non è eseguito con l’angolo giusto. L’angolo dello scivolamento è essenziale per non consentire ad un giocatore come Westbrook di spiazzare la difesa e batterla a piacimento. La difficoltà sta proprio in questo, nello scegliere l’angolo di contenimento migliore: se il difensore del lungo è troppo attaccato al suo uomo, non avrà tempo per scivolare e contenere il potente Westbrook; se, invece, avviene l’esatto opposto, ovvero sia è troppo staccato e l’angolo d’aiuto è troppo ampio, si dà spazio proprio all’arma a cui facevo riferimento all’inizio. Come evidenziato dalla linea verde della prossima immagine, lo spazio che viene lasciato all’attaccante è essenziale per eseguire lo split che taglierà le gambe ai due difensori. Non a caso il verbo to split significa proprio rompere, spezzare, dividere, spaccare, creare una crepa ed è esattamente quello che fa il playmaker con le scelte difensive degli avversari. La grandissima qualità di Westbrook sta nel saper vedere immediatamente quello spazio e approfittarne in men che non si dica (come dimostra la linea blu che porta Russ al canestro). Molto spesso non possiamo neanche parlare di errore difensivo perchè il cuscino, lo spazio che lasciano difensore e bloccante è di neanche un metro e playmaker veloci come il #0 s intrufolano dove nessuno oserebbe mai passare. Archiviata la fase dello split – che quindi ha spaccato la difesa in due – abbiamo il numero 1 che mira dritto a canestro. Se avete avuto modo di vedere Russell Westbrook in azione, sapete che quando mette due piedi in area e i due lunghi avversari sono fuori dal pitturato, il risultato è uno e solo uno: porta a casa il ferro. Può capitare anche che la difesa reagisca in maniera diversa e non permetta al nostro detonatore umano di far saltare col tritolo l’anello. La linea blu continua nell’immagine indica la possibilità che ha il nuero 1 di attaccare il ferro, mentre quelle tratteggiate indicano il movimento della difesa che può decidere di collassare in area per evitare due punti troppo comodi. La scelta è piuttosto complessa, soprattutto se sul perimetro abbiamo i tiratori di cui sopra. In rosso, quindi, abbiamo evidenziato le possibili linee di passaggio che vengono a crearsi dopo il collasso della difesa in area. Russell Westbrook al ferro o KD da 3 punti? A voi la scelta.