Kyrie Irving e Isaiah Thomas, gli esordi da record dei piccoli grandi uomini
Alla Quicken Loans Arena di Cleveland, Ohio, si è giocata la prima gara della serie tra Cavaliers e Celtics. I riflettori erano puntati ovviamente sul Re, LeBron James, ma un occhio di riguardo è stato dedicato anche ai tanti debuttanti illustri come Kevin Love, Kyrie Irving e Isaiah Thomas. Il lungo californiano chiude con 16 punti, 4/13 dal campo, 1/3 da 3 punti, 12 rimbalzi e 4 assist e un impatto e un approccio non perfetto con questo nuovo contesto per lui. L’efficacia di Kevin Love andrà misurata sul medio-lungo periodo per poter valutare anche con più cura la sua situazione in quel di Cleveland. Chi merita, invece, di essere già elogiato ed esaltato da media e fan, sono i protagonisti principali della sfida: da un lato Kyrie Irving, dall’altro Isaiah Thomas. Procediamo con ordine.
KYRIE IRVING – Iniziano subito dai numeri dell’impersonificazione del nuovo concetto di playmaking: 30 punti, 11/20 dal campo (55%), 5/9 dall’arco dei 3 punti (55.5%), +10 di plus/minus, 3 rimbalzi, 2 assist e 1 stoppata. Quello che non dicono i numeri sono tanti concetti che andrebbero racchiusi in poche righe ma che difficilmente trasmettono ciò che ha dimostrato Kyrie. Impacciato? NO. Emozionato? NO. Ha sentito la pressione? NEANCHE UN PO’. Sono questi i punti di forza di Irving, un giocatore che non ha paura delle nuove sfide, non ha paura di giocare contro nessuno e non teme nessun tipo di ostacolo, sia esso fisico o tecnico. Il canestro da 3 punti alla fine del primo tempo è sintomatico di un giocatore che con una disarmante nonchalance riesce a fare cose che risultano difficili a tantissimi giocatori NBA. Dal palleggio inventa ciò che vuole, dall’arco sta diventando una sentenza. Il 5/9 è il risultato finale di tiri anche forzati nel finale, quando ormai i buoi erano già ampiamente scappati dalle stalle, ma il suo inizio di partita era stato segnato da un 5/5 di tutto rispetto. Uncle Drew, così ribattezzato dopo una serie di spot pubblicitari, è riuscito a realizzare il maggior numero di punti all’esordio nei playoff, secondo solo al suo mentore LBJ. LeBron, infatti, realizzò 32 punti all’esordio, mentre Kyrie 30. Il record di “Highest scoring posteseason debuts in Cavaliers franchise history” lo lasciamo a LeBron, mentre Cleveland si coccola e si tiene stretto uno dei primi 3 playmaker della Lega. Irving è il nuovo concetto di playmaker, magari anche con meno visione rispetto ad altri, come dimostrano i suoi 2 assist, ma con un potenziale offensivo che assomiglia al doppio se non al triplo di quello dei suoi colleghi.
ISAIAH THOMAS – Altro giro, altro esordio, altri record: Isaiah Thomas, in lizza per il premio di sesto uomo dell’anno, anche stanotte ha dato spettacolo uscendo dalla panchina. Senza mezzi termini è l’asso nella manica che coach Stevens vuole giocarsi a partita in corso e spesso il piccolo grande uomo riesce a spezzare in due le partite, proprio come fatto ieri. Le cifre sono di eccellente livello per un debuttante: 22 punti in 31 minuti, 6/14 dal campo, 2/5 da 3, 8/8 ai liberi, 5 rimbalzi, 10 assist e anche 5 palle perse. L’unico dei Celtics, insieme a Jerebko (+1), ad avere un plus/minus positivo. Per Thomas, infatti, il +5 preoccupa David Blatt che non è riuscito inizialmente a porre rimedio alle incursioni e alle giocate dell’ex PG dei Sacramento Kings. Anche qui le statistiche raccontano veramente poco rispetto a quello che si è visto in campo. Ma anche in questa occasione i record ci vengono incontro; infatti, Isaiah Thomas diventa il terzo giocatore, dopo gente come Oscar Robertson e LeBron James, a far registrare un debutto nei Playoff con 20+ punti, 10+ rimbalzi e 5+ assist! Una vera impresa se consideriamo che “Big O” vanta 196cm mentre James 203cm. Thomas, che porta a spasso appena 175cm, riesce ad eguagliare due straordinari campioni con numeri, presenza in campo e tranquillità degna di un vero e proprio fenomeno.