Knicks Media Day, Rose: "Voglio rendere Melo un vincente"
L’attesa per il Media Day dei Knicks è stata ripagata con una conferenza stampa nella quale erano presenti sia Carmelo Anthony che Derrick Rose, gli uomini di punta, insieme a Porzingis, di una franchigia che punta a tornare in alto.
“Il mio compito è quello di venire qui e di aiutare Carmelo a vincere” – ha esordito l’ex stella dei Bulls – “Questa è la sua squadra. Dovrò spingerlo, stargli addosso, soprattutto quando sembrerà pigro o qualcosa di simile. E viceversa sarà lo stesso. Non è una cosa sbagliata. Sono qui solo per aiutarlo a vincere“.
E ancora: “Il mio lavoro è quello di rendergli il gioco più semplice. Dovrebbe avere un sacco di tiri aperti, e lui è un cecchino“. Anche Noah è qui per aiutare Carmelo nel raggiungere i suoi obiettivi: “Siamo arrivati qui e siamo battaglieri” – prosegue Rose – “Ci sacrificheremo tranquillamente. Qualunque cosa lui (Anthony) vorrà, noi la faremo. Vogliamo solo vincere. Perciò non mi interessano eventuali conflitti di personalità o le statistiche. Io non le guardo dopo le mie partite. Il mio lavoro dura finchè si vince, poi posso dormire sonni tranquilli. Questa è l’unica cosa che mi interessa. Venire qui, vincere e farlo sentire alla città“.
Passiamo a Melo: “Credo di essere più emozionato io per lui che lui stesso. Amo le storie che parlano di ritorni, di ragazzi messi da parte, con le spalle al muro, che hanno l’opportunità di uscire fuori e dare prova di se stessi. Vedrete un Derrick diverso da quello visto negli ultimi due anni, ha uno sguardo diverso“.
Questo il pensiero di Anthony sul nuovo coach, Jeff Hornaceck: “Puoi sentire l’energia che abbiamo avuto oggi sin dal primo momento. Ho pensato che ha preso subito il controllo del campo. Ha detto la sua con voce chiara e forte, ottenendo quello che si aspettava. E i ragazzi credo abbiano risposto bene. E’ sempre ottimo impostare come si deve il tono, sin dal primo giorno. Da noi, lui vuole corsa ed un ritmo di gioco più alto“.
Infine, come altri campioni dello sport made in USA, anche Anthony ha detto la sua sul gesto di protesta del giocatore dei San Francisco 49ers (NFL), Colin Kaepernick, il quale è rimasto seduto durante l’esecuzione dell’inno nazionale, contro la violenza subita dagli uomini di colore nella società americana. “Credo sia stato tutto inaspettato. Nessuno si aspettava un gesto simile da lui, non so neanche se tutti hanno capito cosa c’è dietro. Un sacco di gente gli ha voltato le spalle e lo ha ricoperto di insulti. Ma io, ad essere onesto, sostengo il suo messaggio e il coraggio che ha avuto nel prendere una simile posizione ad un simile livello“.
Melo ha continuato dicendo che in squadra ragioneranno sul da farsi, per dare anche loro un messaggio, ma il sedersi durante l’esecuzione dell’inno non dovrebbe essere contemplato.