Klay Thompson: "Il mio gioco non cambierà con l'arrivo di Durant"
Nonostante il torneo olimpico di Rio 2016 sia ormai prossimo, continua a tenere banco il passaggio di Kevin Durant ai Warriors. In particolare, si discute su quanto Klay Thompson dovrà sacrificarsi per far spazio alla nuova stella dei californiani.
Il diretto interessato, però, non è per nulla d’accordo con queste voci: “Quando sento la gente usare il termine “sacrificio” per descrivere me e la mia squadra, mi sento sinceramente mancare di rispetto” – sostiene Klay, intervistato da The Vertical – “Ognuno di noi vuol fare bene. Ma io non mi sacrifico, perché il mio modo di giocare non sta affatto cambiando, per nessuno dei suoi aspetti. Voglio vincere e divertirmi in ogni partita che gioco“.
“La stagione NBA può diventare ripetitiva” – continua il 26enne di Los Angeles – “82 partite sono tante e può sorgere un po’ di noia. Adesso, invece, noi possiamo acquisire il fatto di essere i più odiati e fare tutti meglio, e aggiungere un po’ di tensione ogni sera. Sarà divertente andare in trasferta, con i tifosi avversari che odiano ciò che abbiamo costruito“.