Kings, Darren Collison sospeso per 8 partite dalla Lega per violenza domestica
Darren Collison è ufficialmente nei guai. La Lega ha deciso di sospenderlo per 8 partite per via degli episodi di violenza domestica. La sospensione, che partirà ovviamente con l’inizio della stagione regolare 2016-17, prevederà anche una corposa trattenuta dal suo salario, che si aggira attorno ai 380.324$. Anzi, la sospensione non prevede di essere tradotta in ammenda. Alla point guard dei Sacramento Kings sarà comunque consentito di partecipare agli scrimmage, alle amichevoli e al training camp con il resto del gruppo. La squalifica, avvenuta pochi giorno dopo l’ammissione di colpa, non prevede restrizioni per la pre-season.
Dal punto di vista legale, invece, Collison dovrà scontare 3 anni di libertà vigilata informale per gli episodi noti che coinvolgono la moglie nell’appartamento di Granite Bay, CA. In un comunicato, la Lega ha detto che ha condotto la propria indagine sui fatti riguardanti Collison e, consultando un “gruppo di esperti”, è arrivata alla conclusione per determinare la punizione da infliggere alla PG dei Kings: “Sulla base di questa indagine, dopo una lunga consultazione, e dopo aver pesato e presi inconsiderazione tutte le circostanze, la NBA ha determinato che la sospensione di otto partite era appropriata. Tra gli altri fattori, la NBA ha preso in considerazione il comportamento e il suo risultato, l’ammissione di responsabilità da parte del giocatore e la sua collaborazione sia con le forze dell’ordine che con la NBA“.
Anche i Kings, consci del fatto che sarebbe arrivata una tale sospensione, non si sono detti sorpresi della decisione e, anzi, per sopperire a questa mancanza sono stati doppiamente motivati a firmare sia Ty Lawson che Jordan Farmar. Con un comunicato la società fa sapere che: “La violenza domestica è un problema serio e in contraddizione con i valori dei Sacramento Kings. Darren si è assunto la responsabilità per le sue azioni e lavorerà per aumentare la consapevolezza di questo problema critico nella comunità. Sosteniamo la decisione della NBA“.