Kevin Durant: "Non ci sono responsabili per il mio infortunio"
Dopo l’infortunio al tendine d’Achille della gamba destra rimediato in Gara-5 delle NBA Finals 2019, Kevin Durant è atteso da un lunghissimo periodo di riabilitazione, che potrebbe concretamente portarlo a tornare sul parquet solo nella stagione 2020/21. Nel frattempo, il due volte MVP delle Finals ha chiuso la sua parentesi ai Golden State Warriors, sposando il progetto Brooklyn Nets, nelle cui fila troverà anche Kyrie Irving.
Tornando all’infortunio, sia Oltreoceano che non, abbiamo assistito a tante speculazioni circa quanto accaduto a KD35, con tanti addetti ai lavori che avevano puntato il dito contro Steve Kerr e lo staff medico degli Warriors, rei di aver voluto a tutti i costi Durant in campo durante le Finals, poi perse 2-4 contro i Raptors. Il tutto nonostante le continue smentite dei diretti interessati.
E, a tal proposito, Durant è tornato sull’argomento, durante un’intervista concessa a Chris Haynes, di Yahoo! Sports, nella quale scagiona completamente la sua ex squadra: “Come potrei incolpare gli Warriors? Dannazione, assolutamente no. Ho sentito dire che l’organizzazione ha fatto pressioni su di me affinché tornassi in campo. Nessuno mi ha mai detto una parola durante il mio percorso di riabilitazione. Eravamo solo io e Rick Celebrini a lavorare ogni giorno“.
“Quando sono cominciate le Finals, mi sono posto io come obiettivo quello di tornare in tempo per Gara-5” – continua KD – “È semplicemente successo, è pallacanestro. Nessuno ne è responsabile. Quello che voglio è di andare oltre questa storia, perché tornerò a giocare“.