Kawhi domina, Parker è rinato, Pop fiducioso: questi Spurs possono davvero arrivare fino in fondo?
Si è conclusa secondo i pronostici la serie fra San Antonio Spurs e Memphis Grizzlies con i texani che per la quarta volta nelle ultime cinque occasioni (l’ultimo successo in una serie dei Grizzlies sugli Spurs risale al 2011) eliminano la franchigia del Tennessee e si preparano con ritrovata verve al turno successivo dove sono attesi da un infuocatissimo derby contro i Rockets, derby che dirà molto riguardo quali possono essere le reali ambizioni di finale (e di titolo) dei ragazzi di Pop. Sicuramente i neroargento possono essere soddisfatti del 4-2 maturato ai danni di Conley e compagni sia per aver gestito senza eccessivi patemi una serie che li ha visti soffrire solo durante le prime due trasferte al FedEx Forum nelle quali Memphis con tanto cuore e grazie alla spinta del proprio pubblico era riuscita a tornare sul 2-2, sia soprattutto perché ancora una volta lo stesso Pop ha avuto l’ennesima conferma che insieme ad un Leonard totalmente devastante da entrambi i lati del campo può ancora contare in quella che non riusciremo mai a definire la “vecchia guardia”, perché di esser definiti vecchi i vari Parker, Gasol, Ginobili e compagni a quanto pare non ne vogliono proprio sapere.
Proprio il playmaker francese infatti su tutti è stata forse la nota più lieta di questo primo turno, i suoi 27 punti con 11/14 al tiro in gara 6 rappresentano la miglior prestazione in carriera ai playoff per il nativo di Bruges e la degna conclusione di una serie nella quale gli speroni possono dire di poter contare ancora ad occhi chiusi sul proprio playmaker anche se questi si appresta a brevissimo a spegnere 35 candeline. Ad un ritrovato Parker però si accompagna Kawhi Leonard, vero fattore di questa serie e della stagione Spurs, che ha letteralmente dominato in lungo ed in largo segnando a referto oltre 31 punti di media con il 55% dal campo ed un incredibile 59/61 dalla lunetta. “Oggi Kawhi è il miglior giocatore di questa lega ai due estremi del campo”, queste le parole di coach Pop che al termine dell’ennesima grande prova del suo numero 2 lo ha definitivamente incoronato forse anche per caricarlo ulteriormente in vista di una semifinale di conference che si preannuncia fondamentale crocevia per entrambe le compagini. Chi è mancato un po’ durante il primo turno è stato sicuramente LaMarcus Aldridge, che solamente in gara6 (17punti e 12 rimbalzi) ha imposto sui lunghi dei Grizzlies la propria fisicità soffrendo nelle precedenti partite il peso offensivo e difensivo di un cliente scomodissimo come Marc Gasol, Pop ha più volte elogiato il proprio numero 5 sottolineando come il suo lavoro in post e fuori dal pitturato sia fondamentale per creare quelle spaziature perfette che da sempre contraddistinguono il sistema Spurs, ma è chiaro che Houston non è Memphis e che per battere Harden e compagni sarà necessario avere a disposizione il miglior Aldridge che in queste prime sei uscite ai playoff non è si è mai completamente imposto.
Ed allora “questi Spurs sono da titolo?” non può non essere la domanda che si fanno in tanti dalle parti di San Antonio ed in generale fra gli addetti ai lavori, la risposta è tanto semplice quanto possibile qualora si verificassero tante (ma non troppe) condizioni: sicuramente è scontato che Leonard continuerà a fare il Leonard ed a rappresentare il vero uomo chiave e faro sia dell’attacco che della difesa neroargento, qualora Pop continuerà a ricevere gli stessi segnali più che incoraggianti da parte di Tony Parker ma soprattutto da chi come il già citato Aldridge ha voglia e possibilità di riscattarsi ogni obiettivo non è assolutamente precluso agli Spurs. Sicuramente il protrarsi di serie equilibrate oltre gara5-gara 6 è una variabile che gioca a sfavore di una squadra che come San Antonio ha sempre sofferto dal punto di vista fisico turni playoff piuttosto lunghi sopperendo a ciò con una tenuta mentale che solo una grande squadra a questi livelli da ormai oltre vent’anni suonati può avere, vedremo come inizierà la serie con i Rockets e come andranno le prime partite, da questo banco di prova San Antonio potrà iniziare poi ad avere forse le prime risposte ed a non precludersi alcun obiettivo; Leonard è pronto e carico come non mai, la “vecchia guardia” non ne vuole sapere di essere davvero vecchia, Pop è sempre Pop, “Why Not?!”