Karl Anthony Towns è il Rookie of the Year 2015-16 all'unanimità!
Il Rookie of the Year Award resta a Minneapolis. E’ ufficiale, dopo Andrew Wiggins, è il turno di Karl Anthony Towns rispettando i pronostici che fin dal primo giorno vedevano in vantaggio su tutti la scelta #1 al draft 2015.
I numeri sono impressionati per una matricola: 18.1 punti, quasi 2 stoppate e 10.7 rimbalzi a partita, con prestazioni di spessore indefinibile. Come per il titolo di MVP, anche il ROY (come preannunciato dagli addetti ai lavori) è stato dato all’unanimità: niente podio dunque per gli altri rookie in lotta per il premio Jahlil Okafor (Phialdelphia 76ers con 17.5 punti di media) e il lettone newyorchese Kristaps Porziņģis (14.3 punti e 5.5 rimbalzi a sera). La lega, dunque, è pronta a godersi un rookie che non va troppo lontano dalla stagione da matricola di una leggenda come Tim Duncan. Minnesota non ha raggiunto i PO ma ha incrementato di 13 vittoria il suo bottino rispetto allo scorso anno. KAT ha sempre vinto il premio di “rookie del mese” e solo in pochi possono vantare un così alto numero di premi in una sola stagione. Qualità, intelligenza, a tratti anche esperienza da veterano. Gli ingredienti infiniti di un giocatore che, a detta di KD, diventerà un Hall of Famer, incutono timore ad ogni difesa. La sua duttilità fa di lui il giocatore del futuro e la lega non desiderava altro. Con l’uscita di scena di grandissimi campioni, la giusta ventata di nuovo porta il nome di Karl Anthony Towns.
“Le persone che mi conoscono sanno quanto sono soddisfatto per questo premio. Non ho mai sentito come se avessi giocato davvero bene quest’anno“, ha detto Towns durante le ultime gare della RS. “E’ difficile farmi dire che ho giocato bene. Non sono mai soddisfatto di come gioco perchè penso sempre che posso fare di più. Molti miei amici vengono infastiditi da questa cosa ma sono così. Penso sempre che delle cose potevo farle diversamente (e meglio) per raggiungere la vittoria più facilmente“. Sono arrivate anche le parole di papà Towns, Karl: “Gli interessa vincere con la squadra gli importano relativamente poco questi premi. Karl non vuole mai perdere e non vuole mai arrendersi. Questa è la sua forza. Questo è ciò che spingerà mio figlio verso gli obiettivi che si è prefissato e si fermerà solo quando li avrà raggiunti“.