James e Smith fanno volare Cleveland, W in volata per i Clippers; Detroit passa a Boston dopo un OT
CLEVELAND CAVALIERS @ MILWAUKEE BUCKS 108-90: al BMO Harris Bradley Center di Milwaukee, Wisconsin, arrivano i gasati Cleveland Cavaliers, alla ricerca della riconferma del secondo posto nella Eastern Conference. Dall’altra parte ci sono i Bucks, abbastanza sicuri di un discreto piazzamento nella medesima conference. La partenza lampo per i padroni di casa è di 7-0, parziale che viene rotto grazie alla prima sensazionale giocata di LBJ che, davanti ad uno dei suoi idoli, ovvero sia Oscar Robertson, piazza la bimane che ammutolisce il palazzo. Milwaukee continua a giocar bene in attacco e chiude il primo quarto on 26 punti segnati, concedendone 25 ai Cavs. Nel secondo quarto, invece, riescono addirittura a difendere meglio, limitando James, Love e Irving. Il #2 in maglia Cavaliers gradisce, però, l’accoppiamento con MCW e lo scolarizza sull’uso del crossover. I Bucks chiudono avanti di 9 il primo tempo, con l’inerzia dalla loro parte. La rivincita di Michael Carter-Williams arriva nel terzo periodo, con il canestro che vale il vantaggio in doppia cifra (49-59). Da quel momento in poi, dimenticatevi gli altri protagonisti, perchè vedrete segnare a ripetizione sono LeBron James e JR Smith! Prima la schiacciata del Re che incute timore a Bayless e Henson, poi la penetrazione assorbendo il contatto e mettendo comunque la palla dentro, e per finire la tripla che vale il ribaltone e il +8 Cleveland! In questo super parziale contribuisce anche Smith, come detto, che chiuderà la partita con un sontuoso 7/9 dall’arco dei 7.25. Il punto esclamativo arriva ancora sullo stesso asse: Smith ruba, vola in contropiede, la alza no look a LeBron che arriva e porta a casa ferro, vittoria e applausi dell’arena. I Cleveland Cavaliers nel secondo tempo piazzano un parziale di 64-37 che basta e avanza per sbarazzarsi dei Milwaukee Bucks! James va in doppia doppia (28+10) mentre Smith e Irving scavallano quota 20 con rispettivamente 23 e 20 punti realizzati. Miglior marcatore per i Bucks è MCW con 19 punti.
CLEVELAND CAVALIERS (46-26): James 28 + 10 RT, Love 9, Mozgov 10, Smith 23, Irving 20, Shumpert 10, Thompson 3, Jones, Dellavedova 5, Perkins, Miller.
MILWAUKEE BUCKS (34-36): Antetokounmpo 15, Ilyasova 14, Pachulia 11, Middleton 15, Carter-Williams 19, Bayless 4, Henson 4, Johnson 2, Ennis 4, Plumlee 2, O’Bryant.
NEW ORLEANS PELICANS @ LOS ANGELES CLIPPERS 100-107: allo Staples Center di Los Angeles, CA, c’è da sciogliere il solito nodo che accompagna quasi tutte le partite dei Pelicans: Davis si o Davis no? Per fortuna di chi è a palazzo Anthony Davis farà parte di questa panchina, meno contento è ovviamente Doc Rivers. Detto, fatto. L’inzio rampante della squadra ospite porta la firma proprio di Davis che ritorna in quintetto dopo aver saltato l’ultima gara e tendenzialmente te lo fa notare. La risposta Clippers, come sempre nel primo periodo, è JJ Redick, che dall’arco non perdona. Nonostante la presenza di Davis e Ajinca contemporaneamente sul parquet, Jordan continua il suo dominio indiscusso sotto i tabelloni. Dopo aver chiuso in vantaggio il primo quarto, i Pelicans si fanno rimontare a grazie all’and-one di CP3 vanno sotto di 5 lunghezze. La solidità mentale di una squadra che non molla mai come New Orleans si vede sul finire di secondoquarto, quando, dopo la tripla sbagliata da Pondexter, Ajinca salta più in alto di tutti e schiaccia sulla testa di Griffin. Si accende, allora, la sfida tra BG e AD all’ombra dei cristalli. Un terzo quarto molto combattuto che viene chiuso dal canestro di Barnes a fil di sirena (77-81). Nell’ultimo quarto Davis si carica la squadra sulle spalle e con la schiacciata in contropiede riporta i suoi sul -2 a 7′ dalla sirena finale. Così come all’inizio, così è anche alla fine: i Clippers nei momenti di difficoltà si rivolgono sempre a JJ Redick che dall’arco continua ad essere una sentenza (50% stasera). Il canestro della staffa è di prepotenza e porta la firma di Blake Griffin, tornato sopra quota 20 dopo il lungo stop che lo ha visto lontano dal campo da gioco per un bel po’ di tempo. Finisce 100-107 una partita combattuta, equilibrata e decisa dalle individualità vincenti dei Clippers.
NEW ORLEANS PELICANS (37-33): Cunningham 8, Davis 26 + 12 RT, Ajinca 11 + 10 RT, Pondexter 12, Cole 12, Gordon 23, Fredette 2, Withey 1, Williams, Babbitt 5.
LOS ANGELES CLIPPERS (46-25): Barnes 12, Griffin 23, Jordan 12 + 16 RT, Redick 20, Paul 23 + 11 ASS, Rivers 2, Turkoglu 3, Robinson 7, Hawes, Davis 5, Jones.
DETROIT PISTONS @ BOSTON CELTICS 105 – 97 OT: tutto pronto al TD Garden di Boston per la rincorsa ai playoff dei Boston Celtics, rivitalizzati dalla campagna di mercato “invernale”. Anche stanotte, però, devono fare a meno di Thomas, subito punto di riferimento per l’attacco di coach Stevens. Dall’altra parte ci sono i Pistons, ex squadra di un Datome che ha voglia di rivincita. Primo quarto molto molto equilibrato, con ottime giocate sia individuali che di squadra da un lato all’altro. Prima Jackson per Detroit e poi Bass per Boston danno vita ad uno spettacolo più che gradevole per i presenti al Garden. Le difese iniziano ad essere un po’ più ballerine nel secondo quarto e Turner dimostra come tagliare in due una difesa con il perfetto uso del palleggio. Boston rimette il naso avanti, chiudendo un quarto difensivamente buono (concessi solo 15 punti ai Pistons). Nel secondo quarto decisivo è l’apporto di Crowder, il quale realizza 12 punti nei secondi 12′ di gara. I Celtics chiudono avanti di 6 il primo tempo ed incrementano il loro vantaggio anche nella ripresa, con la tripla di Bradley che vale il +10 Boston. Detroit ritorna in partita grazie a Drummond che sfrutta magnificamente i centimetri, il peso e i muscoli contro un Tyler Zeller impotente. Boston continua a condurre di 6 alla fine del terzo periodo ma nel quarto sale in cattedra KCP, Kentavious Caldwell-Pope: prima in contropiede, poi la tripla del pari. Sul versante opposto risponde subito Crowder con l’and-one del nuovo vantaggio Celtics. Il canestro dell’88 pari arriva grazie alla solita freddezza di Jackson che con la finta fa saltare l’uomo prima di depositare a canestro i due punti che valgono l’OVERTIME! Nel tempo supplementare la difesa di casa sparisce e vengono concessi 17 punti in 5′ a Detroit che, così, porta a casa una vittoria in rimonta, importante per il morale, lasciando l’amaro in bocca al nostro Gigi (appena 4′ in campo con 0 tiri). Boston al momento fuori dai playoff.
DETROIT PISTONS (26-44): Butler 12, Tolliver, Drummond 18 + 22 RT, Caldwell-Pope 27, Jackson 17 + 11 ASS, Meeks 14, Dinwiddie 6, Prince 9, Anthony 2.
BOSTON CELTICS (30-39): Crowder 19, Bass 13, Zeller 10, Bradley 10, Turner 23, Olynyk 4, Datome, Pressey 3, Jerebko 10, Wallace 2, Young 3.