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James e DeRozan sanciscono il dominio di Cavaliers e Raptors. Warriors senza problemi, vincono anche Wizards e Blazers

ORLANDO MAGIC @ WASHINGTON WIZARDS 93-98 – Settima vittoria stagionale per i Washington Wizards che al Verizon Center si sbarazzano degli Orlando Magic. I padroni di casa cominciano a costruirsi la W già i un primo quarto da 17-24 di parziale, con john Wall (doppia doppia da 15 e 10 assist) che mette 6 delle prime 7 conclusioni dal campo. Potendo contare anche sull’apporto di un Kris Humpries in buona serata (16 punti), la squadra della capitale arriva all’intervallo lungo avanti di 10 (38-48). Nel terzo quarto, però, arriva la reazione degli ospiti, che porta la firma di Harris (19, con 8/11 al tiro), Vucevic (doppia doppia da 14 e 11 rimbalzi) e il solito Frye. Il 62-69 che apre l’utimo quarto lascia ancora tutto in equilibrio. Equilibrio che viene spezzato dall’apporto della panchina dei Wizards, segnatamente da Kevin Seraphin e Andre Miller, i cui 9 punti combinati risultano fondamentali per arrivare al 93-98 finale.

Orlando Magic: Harris 19, Frye e Vucevic (11 rimb.) 14, Fournier 15, Oladipo 18, Payton 3, Gordon 6, Green 4;

Washington Wizards: Pierce e Butler 10, Nene e Humpries 16, Gortat 8, Temple 1, Wall 15 (10 ass.), Miller 4, Seraphin 5

L'unico, vero, dominatore nella larga vittoria dei Cavs (foto da: bleacherreport.com)
L’unico, vero, dominatore nella larga vittoria dei Cavs (foto da: bleacherreport.com)

ATLANTA HAWKS @ CLEVELAND CAVALIERS 94-127 – Partita senza storia alla Quicken Loans Arena dove i Cleveland Cavaliers non hanno difficoltà nell’avere la meglio sugli Atlanta Hawks. Il dominio dei padroni di casa è totale, prefettamente sintetizzato dal 43-71 con cui si arriva all’intervallo lungo: LeBron James (32 punti, 6 ribalzi e 7 assist) prende da subito possesso della gara per non mollarlo più. I Cavs tirano meglio (54% dal campo, 61,3% da tre punti) e dominano a rimbalzo: alla festa si iscrivono praticamente tutti da Irving a Love a Waiters, passando per Marion, Harris e Tristan Thompson. Le 13 triple (9 nel solo primo quarto) del primo tempo costituiscono il nuovo record di franchigia. Il copione non cambia nella ripresa con il Re che continua a deliziare il suo pubblico con giocate di pura onnipotenza cestistica. Gli Hawks, praticamente mai presentatisi in Ohio, ammainano bandiera bianca ben prima degli ultimi minuti di gioco: vincono i Cavaliers 127-94.

Atlanta Hawks: Millsap 16, Horford e Jenkins 12, Sefolosha 10, Teague, Brand e Scott 5, Schroder e Mack 6, Bazemore 4, Muscala 13;

Cleveland Cavaliers: James 32, Love 13, Varejao (10 rimb.) e Amundson 2, Marion 11, Irving 20, Waiters 9, Harris 12, Thompson 15, Cherry e Haywood 4, Jones 3

UTAH JAZZ @ TORONTO RAPTORS 93-111 – Ancora una vittoria per i Toronto Raptors che, all’Air Canada Center, riescono ad avere la meglio sugli Utah jazz al termine di una partita ben più combattuta di quanto non dica il 94-111 finale. I padroni di casa partono subito forte: merito di un DeRozan che firma 10 dei suoi 27 punti nel solo primo quarto e di un Jonas Valanciunas in serata da doppia doppia (17 e 14 rimbalzi). I Jazz, però, risultano particolarmente ostici, trovando in Burks (10 punti e altrettanti rimbalzi) un’inaspettata opzione offensiva in più. Tutto ciò, sommato all’apporto sostanzioso dei vari Hayword, Favors e Kanter (questi ultimi entrambi a quota 18), spiega facilmente il 49-46 con cui si arriva alla sirena di metà gara. Nel terzo quarto, però, i Raptors, e in particolare Kyle Lowry, cambiano marcia: le giocate del play (19 punti, alla fine, per lui) fruttano il 23-30 di parziale, preparatorio alla fuga definitiva dell’ultimo periodo. Quando il 21-35 non lascia più spazio alle speranze di rimonta dei Jazz. Vincono i Raptors che, in coabitazione con i Chicago Bulls, si trovano in vetta alla Eastern Conference con il record di 8-2.

Utah Jazz: Hayword e Burke 12, Favors e Kanter 18, Burks 10 (1o rimb.), Ingles 3, Exum e Booker 6, Gobert 8;

Toronto Raptors: Ross 4, A. Johnson 2, Valanciunas 17 (14 rimb.), DeRozan 27, Lowry 19, Williams 13, Patterson 16, J. Johnson 5, Vasquez 8

Senza Aldirdge "It's always Lillard time!" (foto da: bleacherreport.com)
Senza Aldirdge “It’s always Lillard time!” (foto da: bleacherreport.com)

BROOKLYN NETS @ PORTLAND TRAIL BLAZERS 87-97 – Nonostante qualche assenza di troppo (su tutte quella di LaMarcus Aldridge e Nicholas Batum), i Blazers hanno ripreso ad ingranare dopo un avvio di stagione deludente, riuscendo a cogliere contro i Nets la settima vittoria della stagione. Al Moda Center di Portland i padroni di casa mettono le cose in chiaro fin da subito, con un primo quarto da 15-24. Questo nonostante il derby in famiglia tra i fratelli Lopez, si risolva in  favore di Brook (21 punti contro i 10 di Robin). Del resto, chi può contare su un Damian Lillard da 28 punti e 10 assist (8/14 al tiro, 4/6 da tre) non può temere niente e nessuno. Tnto più questi Nets che sparano a salve fino al 30-50 di metà partita. Una reazione degli ospiti, tuttavia, arriva nel terzo quarto ma Lillard riesce a limitare i danni con un paio di giocate delle sue. L’ultimo quarto è il primo favorevole a Brooklyn (21-17), le cui speranze di rimonta, però, sbattono contro la tripla dell’82-89 firmata Matthews a 2:48 dalla fine. Vince Portland 97-87.

Brooklyn Nets: Johnson 20, Garnett 12 (12 rimb.), B. Lopez 21, Williams 19, Plumlee 1, Jack 10, Teletovic e Jordan 2;

Portland Trail Blazers: Crabbe 8, Leonard 7 (12 rimb.), R. Lopez e Matthews 10, Lillard 28 (10 ass.), Kaman 12, Freeland 4, Blake 7, McCollum 3, Barton 8

Non solo triple: Steph Curry è utle anche nelle rotazioni difensive (foto da: www.beaumontenterprise.com)
Non solo triple: Steph Curry è utle anche nelle rotazioni difensive (foto da: www.beaumontenterprise.com)

CHARLOTTE HORNETS @ GOLDEN STATE WARRIORS 87-112 – L’Oracle Arena è il teatro della settima sinfonia della stagione dei Golden State Warriors, autoritari nel 112-87 inflitto ai malcapitati Charlotte Hornets. Nonostante l’ottimo inizio degli ospiti, guidati dal duo Stephenson-Jefferson (rispettivamente 16 e 19 punti), Golden State non ha difficoltà a prendere il controllo delle operazioni, con un Bogut da 9 punti e 4 rimbalzi (alla fine saranno 13 e 9) nei primi minuti. Gli “Splash Brothers” si accendono a sprazzi ma quando lo fanno, spezzano ogni tipo di raddoppio proposto dalla difesa avversaria. I 16 punti (sui 21 totali) di Thompson nel solo secondo quarto costituiscono il viatico del 23-39 che, di fatto, decide la gara con largo anticipo. E, quando Steph Curry (19 punti e 9 assist), manda a bersaglio la tripla del 68-96 sulla sirena del terzo periodo, i giochi sono già abbondantemente fatti. W in cassaforte e miglior inizio da 20 anni a questa parte per i figli della baia.

Charlotte Hornets: Hairston e Biyombo 3, Jefferson 19, Stephenson 16, Walker 8, Henderson e Zeller 5, Neal 4, Roberts 17, Pargo 7;

Golden State Warriors: Barnes 17, Green 7, Bogut 13 e Speights 3, Thompson 21, Curry 19, Barbosa 4, Livingston ed Ezeli 8, Rush 2

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Salvatore Malfitano Classe ’94, napoletano, studente di legge e giornalista. Collaboratore per Il Roma dal 2012 e per gianlucadimarzio.com, direttore di nba24.it e tuttobasket.net. Appassionato di calcio quanto di NBA. L'amore per il basket nasce e rimarrà sempre grazie a Paul Pierce. #StocktonToMalone