Il Texas è nero-argento! Gli Spurs battono i Mavs 101-100 con un gran Tony Parker; bene Manu e Belinelli, a Dallas non bastano Dirk ed Ellis
Appena 441 chilometri dividono le due squadre che hanno inaugurato l’opening night di questa nuova stagione NBA: da un lato i nuovi Dallas Mavericks di coach Rick Carlisle, dall’altro i soliti ma mai stancanti campioni in carica San Antonio Spurs di coach Gregg Popovich. Come di consueto, i vincitori dei passati playoff si presentano alla cerimonia di consegna degli anelli, un momento sempre molto toccante anche per chi non è coinvolto in prima persona. Non lo saremmo neanche noi, ma grazie al nostro Marco Belinelli siamo riusciti a portare anche un po’ di Italia in questa magica e inspiegabile serata. Foto di rito con tanto di anello, ultimi sorrisi rilassati e poi pronti, per far ufficialmente decollare la stagione 2014-15. Subito grandi novità in quintetto: per i Mavs, vista l’assenza di Felton, parte Jameer Nelson in quintetto insieme a Ellis, Parson, Nowitzki e Chandler; per gli Spurs, invece, le assenze di Leonard e Splitter vengono rimpiazzate da Bonner e dal nostro Marco. Prima partita da campione NBA e prima presenza da titolare: il vero orgoglio italiano. Here we go!
I primi punti della stagione li segna Danny Green dalla media distanza, portando subito avanti i suoi. Belinelli viene smistato sulle piste di Chandler Parsons e l’inizio è piuttosto drammatico: Marco si stampa sul solito blocco granitico di Tyson Chandler e lascia passare Parsons che sfrutta un’autostrada, vista la mancata chiusura di Green e Duncan, per andare ad inchiodare a centro area i suoi primi 2 con la maglia dei Mavericks. Potreste chiamarli vecchi ma molte azioni vi dimostrerebbero il contrario, come quella che vede Duncan scaraventarsi su una palla vagante prima della tripla dall’angolo di Tony Parker. Si iscrive presto anche Belinelli alla gara e arriva subito a quota 5 con la consueta tripla dall’angolo, che porta gli Spurs sul +4 (13-17). Resta molto equilibrio nella gara e si va al primo mini-riposo sul punteggio di 24-26 per i padroni di casa. Nel secondo quarto l’arma principale dei Mavs è il tiro dall’arco con Nelson, Ellis ed Harris che fanno registrare buone percentuali. Sorpassi e controsorpassi ci accompagnano all’intervallo, con Dallas che allunga decisamente nel finale di quarto, mettendo a segno un parziale di 29-19. Si va negli spogliatoi con gli Spurs sotto di 8 lunghezze (53-45). Non sembrano volersi fermare i Mavs che rientrano con la stessa verve del primo tempo. Lo dimostra l’asse Ellis-Chandler con un alley-oop ad altezze proibitive finalizzato dal lungo ex Knicks (57-48, massimo vantaggio). San Antonio non ci sta e prova a rientrare in gara e viene implicitamente aiutata dagli arbitri che sanzionano il fallo numero 5 (4 + tecnico) a Chandler per una presunta spinta a rimbalzo. Senza il lungo campione NBA con Dallas nel 2010, i Mavs sembrano spaesati e subiscono l’affondata prima di Parker e poi di Duncan, per il sorpasso Spurs. Ne manca uno all’appello dei Big3, è Manu Ginobili che mostra tutte le sue capacità di prestigiatore con un incredibile tiro sulla sirena dei 24’’ da 9 metri. L’AT&T impazzisce quando Manu realizza canestri del genere. Si va all’ultimo giro di boa con il punteggio che recita 73-76 SAS (parziale di 20-31 nel terzo quarto). La mossa tattica di Pop è quella di partire col classico quintetto “Buena Onda” costruito attorno a Manu per concedere riposo a TP e Duncan.
Il coach viene subito ripagato con la tripla di Manu dopo la immancabile finta di partenza. Gli Spurs sembrano in volata e, dopo la tripla sbagliata da Nowitzki, vola il contropiede condotto da Joseph e assistito da Manu Ginobili. 77-86 a 9:04 dalla fine. Torna Chandler ma Duncan è troppo più reattivo visto il lungo riposo in panchina: rimbalzi, movimenti in post e punti realizzati, tutto va dalla parte del caraibico. Ancora la transizione a far male i Mavericks che, nonostante Green a 3:30 dalla fine segni latripla del +7, non mollano. Prima Nowitzki col solito immarcabile fade-away, poi Ellis in zingarata e per concludere il canestro di Dirk contro Diaw dal mezzo angolo vale addirittura il sorpasso Dallas con 1:30 sul cronometro (100-98). Siamo a quella che in gergo viene definita “stretch run” ovvero sia la volata finale. Si va dall’altra parte e gli Spurs giocano con calma, pazienza e selezionando con la solita maniacale cura i propri tiri. Dallas cambia sui blocchi, finisce Harris su Diaw; il francese va spalle a canestro, attira un Nowitzki che commette uno degli errori più classici e banali della difesa andando ad aiutare sul lato forte e lascia 2 metri di spazio a Tony Parker che ringrazia e realizza la tripla del 101-100. L’ultimo tiro viene costruito anche discretamente da coach Carlisle ma la mira di Parsons non si conferma infallibile: il tiro va corto e gli Spurs vincono un sofferto derby del Texas!
San Antonio riparte da dove aveva finito, con percentuali elevatissime (53% dal campo, 81.2% ai liberi e il 50% da 3) ma anche con tante palle perse (21). Eccellenti le prove di Parker, che segna i 4 tiri dall’arco dei 7.25m (4/4), di Duncan (14 + 13) e di un Ginobili in gran spolvero uscendo dalla panchina. Menzione speciale per Marco Belinelli che ne mette 15 alla sua prima da titolare quest’anno con il 50% dall’arco (3/6). Sul fronte Dallas Ellis spicca su tutti, insieme ad Harris che, uscendo dalla panchina, ne mette 17. 18 invece i punti di WunderDirk con buone percentuali dal campo (7/11).
DALLAS MAVERICKS (0 – 1): Nowitzki 18, Chandler 8 + 10 RT, Ellis 26, Nelson 9, Smith, Harris 17, Parsons 5, Wright 6, Aminu, Crowder 5, Jefferson 6.
SAN ANTONIO SPURS (1 – 0): Belinelli 15, Duncan 14 + 13 RT, Bonner, Green 13, Parker 23, Ginobili 20, Diaw 5, Baynes 4, Joseph 7.