Il commento "social" di Magic Johnson: "Pace and depth le chiavi per vincere"
E’ stato un innovatore, è stato un playmaker senza eguali, è un’icona, è una leggenda, è stato un’opinionista televisivo e non ha mai abbandonato la sana abitudine di commentare le gare NBA da casa con uno smartphone. Via Twitter si possono far circolare milioni e milioni di idee e le analisi della partite di Earvin “Magic” Johnson, chiuse in 140 caratteri, sono sempre brillanti e oggettive. Sono stati diversi i tweet per commentare una gara 6 che ha dato spettacolo. I primi complimenti ovviamente vanno a Klay Thompson per aver superato il record di tiri da 3 segnati (11) ma subito dopo l’attenzione si sposta su coach Billy Donovan, chiamato da Magic ad aggiustare un bel po’ di cose in gara 7. Dal lato dei Warriors, invece, Magic trova la chiave in quelle che definisce “pace and depth“, ovvero sia ritmo di gioco e profondità (del roster). Secondo il #32 dei Lakers, la chiave è tutta lì: aumentare il ritmo, far salire di colpi l’attacco e non perdere in termini di concentrazione anche con le seconde linee in campo. Un applauso in tal senso lo indirizza a coach Kerr, bravo a detta di Magic a lavorare difensivamente su Westbrook e Durant (“costruendo un muro”) e a lavorare offensivamente sul pick& roll per liberare Klay e Steph, garantendogli dei tiri aperti. Lo small ball utilizzato nel finale dall’ex tiratore di Bulls e Spurs ha trovato un altro alleato in Magic, non sempre dalla parte dell’innovazione tattica.
Si era espresso già sulle doti di Durant, scrivendo di lui già in occasione del mancato All NBA First team, dicendo che “non esistono 4 giocatori migliori di KD”. La sua prima scelta, se dovesse costruire una squadra oggi, sarebbe sempre e comunque LeBron James, il miglior alla around player del mondo.