Il caso del momento negli USA: il pensiero di Steph Curry
«Non starò in piedi per dimostrare il mio orgoglio per la bandiera di un paese che opprime i neri e le minoranze etniche. Per me è più importante del football, e sarebbe egoista guardare dall’altra parte. Ci sono cadaveri per le strade, e persone che la fanno franca».
Queste le parole di Colin Kaepernick quarterback dei San Francisco 49ers che durante due partite di pre-season è rimasto seduto al suono dell’inno nazionale americano.
La questione è diventata la più intrigante e spigolosa in questo periodo negli USA, ed a questo riguardo è stata chiesta un’opinione anche a Steph Curry, per rimanere in zona San Francisco: “Ha mostrato coraggio. E’ giusto che ci sia libertà di parola e che lui prenda posizione per ciò in cui crede. Ci sono quelli che sono in accordo e quelli che sono in disaccordo con lui. SPero che questa vicenda porterà ad un miglioramento dell’equità dei diritti degli afro-americani e di tutte le minoranze. Il fatto che lui abbia preso posizione è solo da applaudire”.