I Clippers tornano dalla Cina e corrono da Lamar Odom a notte fonda
Nemmeno 3 anni fa faceva parte dei Los Angeles Clippers, gli stessi che con la quarta scelta assoluta lo presero al draft del 1999. Ora, invece, è in un letto d’ospedale in condizioni comunque critiche. Che sia passato anche dai cugini giallo viola non importa. Non è una questione di sport, non è una questione di colori, è una questione di umanità, di affetto, stima e amore per un compagno di squadra. E lo dimostrano i piccoli gesti, anche quelli che possono sembrare poco significativi e che, invece, fanno sempre la differenza. Il viaggio Shanghai – Los Angels non è roba da poco e il jet lag, per quanto si possa essere abituati, non è csì facile da smaltire. Eppure i 3 giocatori più rappresentativi dei Clippers non hanno resistito alla voglia di voler abbracciare, o quatomeno vedere, il vecchio amico Lamar. Appena atterrati in California, Chris Paul, Blake Griffin e DeAndre Jordan si sono letteralmente fiondati all’ospedale dove è attualmente ricoverato L.O. per essere presenti, appena possibile. E’ notte fonda al Sunrise Hospital ma nulla può fermare tre amici, tre ragazzi in pena per un loro ex compagno di squadra. I tanti messaggi, le tante preghiere non bastano per i gusti di Chris Paul, bisogna essere sempre presenti. La visita è durata circa un’ora e dopo il timido “Hi” che Odom ha rivolto all’ex moglie Khloe Kardashian di qualche giorno fa, anche i tre Clippers hanno potuto constatare i piccoli miglioramenti di Lamar. Blake Griffin si lascia andare a parole di conforto per l’amico: “Probabilmente non aveva neanche idea che noi fossimo lì ma per noi era importante anche solo l’esser presenti e riuscire a vederlo, sperando che si riprenda il prima possibile. C’erano tantissime persone che gli sono vicino e hanno la nostra stessa speranza: vogliamo vederlo star bene e vogliamo stargli vicino il più possibile“. Indipendentemente dalla fede, da quelli che possono essere i pregiudizi sulle cause, sugli stupefacenti e su tutto il resto, l’amicizia che la pallacanestro sa dare supera ogni ostacolo.