Houston Rockets, tra Jordan e Robertson: tutti i numeri del nuovo James Harden
Nonostante la stagione sia iniziata con qualche sconfitta di troppo (seppur con avversari illustri come i Cavaliers campioni in carica) arrivano tanti segnali positivi da Houston, Texas. La nuova gestione D’Antoni, oltre a dare nuova linfa vitale ad un gruppo che lo scorso anno sembrava essere arrivato ad un triste epilogo, ha rivitalizzato un fenomeno come James Harden, che dopo aver sfiorato il titolo di MVP due anni fa, aveva un po’ deluso le aspettative la scorsa stagione. Come promesso in svariate dichiarazioni di inizio anno, insieme al nuovo HC, il Barba ha confermato il suo ruolo di top scorer incontrastato, implementandolo però di una nuova veste da assistman che stanno facendo rivisitare tante statistiche sepolte nel passato.
Con i 32 punti e 15 assist di stanotte nella vittoria contro Washington, Harden è arrivato alla quarta partita consecutiva in doppia cifra per entrambi i fondamentali, cosa che non succedeva con almeno trenta punti a referto dal 1988-89, quando a riuscirci fu sua maestà Michael Jordan. Se invece si tiene conto dell’effettiva media di assist che il numero 13 dei Rockets ha realizzato, considerando come base sempre la media dei 30 punti, è addirittura dal 1961 che non si vedevano almeno 12 assist per quattro gare di fila. Il proprietario di questo particolare record è invece Oscar Robertson, con il quale Harden detiene il primato anche per un’altra sequenza di statistiche: nessuno oltre a questi due cestisti ha realizzato nelle prime 7 gare stagionali almeno 221 punti, 89 assist e 50 rimbalzi.
Infine nel solo mese di Novembre, il Barba ha già finalizzato tre gare da almeno 30 punti e 15 assist, eguagliando il primato detenuto da Magic Johnson per un solo mese, con il vantaggio di avere però ben undici occasioni utili per migliorare questo particolare record. Freddi numeri ad oggi fini a se stessi, ma che se confermati in futuro potrebbero regalarci un nuovo e migliorato James Harden.