Houston Rockets @ Cleveland Cavaliers 120-128: poker per Irving e LeBron, non basta un super Harden
Alla Quicken Loans Arena di Cleveland, OH, arrivano i Rockets del Barba e di coach D’Antoni, attualmente a 2 vittorie e una sconfitta contro il tris perfetto dei padroni di casa. Si valuta un giocatore da come si riscalda, da come prende tiri da 2 e da 3 nel warm-up ma per Kevin Love il ragionamento è diverso: dipende da come balla nella pancia dell’arena!! Il balletto con Jordan McRae diventerà virale in men che non si dica. Lasciamo la parola al campo, che forse è meglio…
Kyrie Irving inizia con le marce altissime e, dopo il solito crossover sul quale si può fare realmente poco se non chiudere un aiuto difensivo, va su fino al ferro per inchiodare i punti 6 e 7 dei suoi Cavs. Se Kyrie si dimostra in forma, lo fa immediatamente anche James Harden, autore di una partita sontuosa: la tripla che piazza a 1′ dalla sirena di fine quarto dimostra quanto talento offensivo abbiano i Rockets. Si va al primo mini riposo sul punteggio di 35-29 Houston, con percentuali alte da una parte e dall’altra. Cleveland entra mentalmente più tenace in campo e la difesa dei Rockets commette l’errore di sfidare LeBron fisicamente: il #23 si eccita e piazza una schiacciata che quasi tira giù il ferro della Q Arena. I Cavs firmano un parziale importante e a metà quarto sono già a +7 grazie agli assist di LBJ, ai piazzati di Love e a JR Smith. Dopo il clamoroso airball di LeBron James dalla lunetta (!!!), il Barba si mette in proprio e la difesa di Shumpert lo limita fino ad un certo punto. Come nel primo quarto, però, ad ogni offensiva di Harden corrisponde un’offensiva di Uncle Drew. Per il #13 dei Rockets non ci sono solo tanti punti a referto (41 in 38 minuti) ma anche 15 assist e il più bello è quello che finisce nelle mani di Nene per il -5. Si va negli spogliatoi sul punteggio di 59-63 Cavaliers.
I numeri di James a metà gara sono quelli di un giocatore estremamente sotto controllo e anche ad inizio secondo tempo è molto più prodigo a giocare per i compagni anzichè crearsi lo spazio per tirare. La partita vive di strappi ma a metà quarto la situazione si riequilibria, grazie ad una buona circolazione di palla per gli ospiti e ad un Harden davvero molto ispirato. La sua tripla a 2.6 secondi dalla fine del terzo periodo vale il -1 Houston (84-85) e la tavola è apparecchiata per un super quarto quarto. La gara viene riconsegnata idealmente al suo padrone, Kyrie Irving, che fa ammattire la difesa dei Rockets e piazza il nuovo parziale che vale un +7 ai Cavs. Houston non muore e la tripla di Gordon, a 2:55 dalla fine, ridà a Houston appena due possessi di svantaggio (109-113). Ha guardato la gara quasi da lontano, non ha praticamente mai offeso ma quando si deve decidere la gara, una puntatina da lui si va sempre a farla: LeBron James risponde alla tripla di Gordon con la stessa moneta e rispedisce i Rockets sul -5 quando mancano 110 secondi. La partita la chiude Kyrie Irving con la solita tripla da distanza siderale. Finisce 120-128 e i Cavaliers calano il poker, un poker che mancava dalla stagione 2000-01.
HOUSTON ROCKETS (2-2): Harden 41 + 15 AST, Gordon 16, Ariza 11, Anderson 12, Capela 8, Nene 13, Brewer 9, McDaniels 4, Dekker 6, Brown, Ennis.
CLEVELAND CAVALIERS (4-0): James 19 + 13 RT, Irving 32, Smith 15, Love 24, Thompson 4 + 10 RT, Shumpert 8, Jefferson 4, Dunleavy 11, Frye 11, Ligging n.e.